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Tenerife: oltre cento scosse in poche ore, si teme il risveglio del vulcano Teide

Un’anomala attività sismica sull’isola spagnola nelle Canarie fa temere il risveglio di uno dei vulcani più grandi del mondo che non erutta dal 1909 ma è ancora attivo.
A cura di A. P.
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Un intenso sciame sismico che ha colpito nelle scorse ore l'isola di Tenerife, nell'arcipelago spagnolo delle Canarie, sta allarmando sismologi e vulcanologi. In poche ore infatti la piccola isola è stata attraversata da circa un centinaio di terremoti, tutti di piccola intensità ma a ridosso di un'area ben precisa che fa temere il risveglio del monte Teide, uno dei vulcani più grandi del mondo e principale vetta in territorio spagnolo.

Come sottolineano dall'Istituto di Vulcanologia delle Isole Canarie, si è trattato di eventi sismici in gran parte registrati solo dai sismografi visto che il più intenso è stato solo di 1.5 gradi della scala Richter, ma potrebbe essere un indicatore dell'imminente eruzione del vulcano. Seppur non si registrino eruzioni dal 1909, il Teide infatti è ancora attivo e un recente studio ha dimostrato che in futuro le eruzioni del Monte Teide potrebbero essere violente.

Come raccontano i media locali, infatti, i mini terremoti si collocano tutti su una stessa fascia e ad una profondità nel sottosuolo compatibile con una eruzione del vulcano, situato al centro dell'omonimo parco naturale, uno dei più visitati in Europa. Inoltre in zona è stata registrata un'anomala impennata di anidride carbonica nell'atmosfera tanto da richiedere l'invio sul posto di un gruppo di esperti.

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