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Tempesta Himalaya: i morti salgono a 39, tratti in salvo 371 dispersi

Le autorità riferiscono che, nonostante le condizioni metereologiche complesse, le ricerche continuano ed il bilancio dei morti si aggrava, con una cifra che ammonta a 39 vittime totali.
A cura di Andrea Parrella
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Le dimensione della tragedia verificatasi sull'Himalaya due giorni fa, quando una serie di tempeste di neve ha bloccato e condizionato il cammino di molti escursionisti, tende a crescere in maniera consistente. Se il bilancio dei morti sembrava essersi fermato a 30 unità nelle scorse ore, le autorità hanno fatto sapere di aver ritrovato nell giornata di oggi altri 9 corpi, confermando inoltre di essere stati impediti nel prosieguo delle ricerche anche dalle brutte condizioni metereologiche. A confermarlo è l'agenzia Reuters. Le violentissime bufere di neve che da giorni si stanno abbattendo sull’area settentrionale del Nepal continuano dunque a rendere complesse le attività di ricerca di dispersi che, sin dalla prima ora, erano numerosissimi. Le stesse autorità confermano che in questi giorni sono state salvate circa 371 persone e le ricerche sono destinate a proseguire.

Nel frattempo è ormai certo che tra le persone coinvolte ci sono anche quattro italiani: si tratta di Adriano Favre, direttore del soccorso alpino della Val d’Aosta, e di altri tre escursionisti. Sarebbero bloccati in un campo base a 5mila metri di quota ai piedi dell’Annapurna, la regione nepalese teatro delle bufere di neve. Favre è stato raggiunto telefonicamente dai giornalisti delle edizioni dei tg regionali valdostani ed ha confermato che la tempesta è in corso da 30 ore consecutive. L’uomo ha anche riferito di avere dato ospitalità nella sua postazione a sei persone scampate alle valanghe e di essere circondato da una distesa di neve appena caduta e alta un metro e venti.

Le bufere, con venti che hanno superato i 100 chilometri orari, hanno provocato nei giorni scorsi numerose valanghe che si sono abbattute su gruppi di escursionisti. Una di queste, probabilmente la più violenta, si è staccata dal Thorang La, un passo a 5.416 metri nella regione del Mustang. Il valico collega la piccola città di Manang (a 3540 metri di quota) con l’abitato di Ranipawa, passando anche per il tempio di Muktinath. Si tratta di uno dei passaggi più frequentati dai viaggiatori che si avventurano alle pendici dell’Himalaya.

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