Tav: la procura indaga il filosofo ed europarlamentare Vattimo
Non solo Erri De Luca. La Procura di Torino ha iscritto nel registro degli indagati anche il filosofo ed europarlamentare – eletto con Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa – Gianni Vattimo, per il reato di falso ideologico. Insieme a lui anche due leader della battaglia No Tav: la sessantenne Nicoletta Dodio e Luca Abbà, l'attivista che lo scorso anno precipitò da un pilone dell'alta tensione nei pressi del cantiere di Chiomonte dopo essere rimasto folgorato dalla scarica elettrica. I sostituti procuratori Andrea Padalino e Antonio Rinaudo contestano a Vattimo la visita del 15 agosto scorso al carcere di Torino, dove è detenuto un attivista accusato di aver aggredito nel 2010 un poliziotto all'esterno del cantiere. La colpa di Vattimo sarebbe quella di aver presentato Dosio ed Abbà come dei consulentiVattimo era già stato sentito in procura come persona informata sui fatti.
Il filosofo ed europarlamentare non ha preso bene l’iniziativa della procura guidata da Giancarlo Caselli: "Lo scandalo della persecuzione giudiziaria verso il movimento è anche nel fatto che si metta in dubbio la parola di un parlamentare. (…) E’ un accanimento senza senso, come tutto quello che fa ora la magistratura torinese contro i No Tav. Si perde tempo per queste cose, è davvero scandaloso. Non solo paghiamo 1.500 poliziotti che stanno al cantiere, ma dobbiamo anche subire questa cosa insensata". Vattimo ha anche respinto al mittente l'accusa di falso ideologico: "Ribadisco che Luca Abbà e Nicoletta Dosio sono miei assistenti. All’entrata in carcere non esiste alcun documento che sia necessario produrre. Io ci sono sempre andato con qualcuno che era il mio assistente e questo non era documentato da niente".
L'europarlamentare ha colto l'occasione anche per criticare la visita di ieri del ministro degli interni Alfano: "Ha la faccia di bronzo di venire qui e di dire che hanno consultato le comunità locali. Ma come si fa?".
