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Tav, Camera approva mozione Lega-M5S: governo ridiscuterà alta velocità Torino-Lione

Montecitorio approva la mozione di M5S e Lega sulla Tav. Il testo, passato a Montecitorio con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti, impegna il governo a “ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell’applicazione dell’accordo tra Italia e Francia”. Pd protesta in aula.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'Aula della Camera approva la mozione di M5S e Lega sulla Tav. Il testo, passato a Montecitorio con 261 voti a favore, 136 contrari e due astenuti, impegna il governo a "ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia". Durante la votazione il Pd per protesta ha esposto dei cartelli nell'Aula, con la scritta "Salva Salvini Boccia la Tav". Il presidente Fico ne ha ordinato la rimozione, rimproverando il comportamento dei dem. Per il Partito democratico quello di oggi è stato solo uno ‘scambio' tra i due partiti di maggioranza: il M5S ha votato contro l'autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Salvini, e in cambio avrebbe ottenuto uno stop, seppur temporaneo, all'opera.

"Mi sembrate il Ministero della verità di Orwell: per voi l'ignoranza è la vera forza. Avete presentato una analisi fatta sulla base dei bisogni della politica e che non ha alcuna credibilità e sta facendo ridere tutta Europa", ha attaccato il capogruppo Pd Graziano Delrio durante le dichiarazioni di voto, accusando la maggioranza di aver bloccato il Paese: "Che farete sulla Napoli-Bari? Lì c'è il collegio elettorale del ministro Di Maio… Andate a spiegare alla gente che non la volete".

Il sistema delle imprese, del lavoro, della cooperazione e delle professioni di Torino e del Piemonte è pronto a dare battaglia, e minaccia il fermo delle attività"Torino e il Piemonte – viene ricordato in una nota congiunta – significano il 7,7% del Pil italiano e soprattutto sono un territorio credibile e deciso a riprendere il cammino dello sviluppo. Le associazioni che sono scese in campo per difendere la Tav e sostenere la necessità di una concreta politica di investimenti e infrastrutture, rappresentano qualcosa come 326mila aziende, 1,3 milioni di lavoratori, un fatturato pari a 130 miliardi di euro ed esportazioni per 48 miliardi". 

Cosa prevede la mozione

Nel testo della mozione approvata a Montecitorio si legge: "La Camera impegna il governo impegna il Governo a ridiscutere integralmente il progetto della linea Torino-Lione, nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia". La premessa ricostruisce la vicenda della Tav, ricordando anche l'accordo Italia-Francia; ripercorre il progetto in dettaglio e ricorda che il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha dato mandato alla ricostituita struttura tecnica di missione di predisporre una nuova valutazione dell'adeguamento dell'asse ferroviario Torino-Lione, con l'ausilio dell'analisi costi/benefici"per consentire un'allocazione delle risorse più efficiente per supportare il procedimento decisionale, con cognizione di causa, in modo da definire se attuare o meno una proposta di investimento o se optare per eventuali alternative".

"Al contempo – recita ancora il testo – il ministro delle infrastrutture e dei trasporti e l'omologa francese Elisabeth Borne hanno firmato congiuntamente una lettera indirizzata al soggetto attuatore Telt per posticipare i bandi di gara relativi al tunnel di base. Tale iter, secondo quanto espresso dal Ministro, persegue dunque l'obiettivo di avere un rapporto di collaborazione e condivisione con la Francia e, contestualmente, con la Commissione europea. Del resto, secondo la Corte dei conti europea, l'analisi costi/benefici è per definizione lo strumento analitico utilizzato per valutare una decisione di investimento, confrontando i relativi costi previsti e i benefici attesi".

LeU: "Rinvio è solo un calcolo elettorale"

"Con la mozione appena approvata sulla Tav Torino-Lione la maggioranza giallo-bruna punta a rinviare di qualche tempo, presumibilmente a dopo le europee, la decisione finale sull'opera. Curiosamente questa tregua armata tra Lega e Cinque Stelle arriva dopo il voto che ha negato l'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini per il caso Diciotti. Una tregua che il sapore dello scambio". Lo ha detto la deputata di Leu Rossella Muroni a proposito della mozione di maggioranza sulla Tav. "Ridiscutere il progetto nell'applicazione dell'accordo tra Italia e Francia come prevede la mozione di maggioranza significa, infatti, solo fare ‘ammuina', temporeggiare fino a dopo le amministrative e le europee. Un rinvio che chiaramente non nasce dalla volontà di ripensare l'opera o da una diversa strategia per la mobilità del Paese, ma solo dalla volontà di non compromettere il consenso dei due partiti di maggioranza di fronte alle urne. Che infatti mantengono le rispettive posizioni".

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