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Taranto, il maltempo non si ferma: crolla l’antico Acquedotto del Triglio

Probabilmente le piogge degli ultimi giorni alla base del crollo di un’arcata dell’antica costruzione di epoca romana sulla strada provinciale che collega Taranto a Statte, conosciuta come “L’acquedotto del Triglio”.
A cura di Biagio Chiariello
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Il maltempo che ha sconvolto il sud Italia fa sgretolare uno dei suoi simboli di Taranto, uno degli emblemi della sua storia millenaria. Un pezzo dell’Acquedotto del Triglio sulla strada per Statte è crollato questa mattina, 6 novembre. Si tratta di una delle parti emerse della struttura che è lunga circa otto chilometri, tra gallerie sotterrane e archi a tutto sesto.

L’acquedotto, che scorre vicino al perimetro dello stabilimento Ilva, è sicuramente una delle più imponenti opere di ingegneria idraulica di epoca romana, risalente a un periodo anteriore a Cristo, presente nel territorio tarantino: percorre il territorio di Statte, Crispiano e Taranto e si sviluppa in sotterraneo e in elevato, con una serie di archi canale che un tempo trasportavano acqua alla Città dei due Mari. Gli archi attuali – va precisato – sono un rielaborazione di quelli originali; l'ultima ricostruzione si deve ad un progetto dell'ingegnere tarantino Marco Orlando alla fine dell'Ottocento. Secondo stime archeologiche e storiche basate sulle tecniche idrauliche e di scavo delle gallerie, il primo tratto, che va dalle sorgenti fino a Statte, sarebbe stato costruito per uso privato delle ville suburbane, nell'anno 123 a.C., al tempo dei Gracchi, quando giunse a Taranto la colonia Neptunia o Maritima.

Sul posto sono presenti alcune pattuglie dei carabinieri e mezzi dei vigili del fuoco. La circolazione stradale sempre intensa nella zona, ha subito forti rallentamenti. Si tratta ora di capire, con l’ausilio degli esperti della Soprintendenza la causa del crollo e l’entità del danno. Negli anni scorsi una parte della struttura era stata restaurata. Non si registrano danni a persone.

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