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Tap, riprende l’espianto degli ulivi. Bomba carta davanti all’hotel della polizia

La bomba carta è esplosa nella notte davanti all’ingresso dell’hotel in cui alloggiano gli agenti che presidiano i lavori del cantiere del Tap.
A cura di Davide Falcioni
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Le proteste contro l'avvio dei lavori per la realizzazione del Tap non si arrestano: nella serata di ieri, infatti, sono state fatte esplodere due bombe carta di fronte all'uscita secondaria dell'hotel Tiziano di Lecce, quello in cui alloggiano gli agenti di polizia impegnati nei servizi di vigilanza al cantiere Tap di Melendugno, ma anche i calciatori del Lecce. Le esplosioni non hanno causato danni e sono state distintamente avvertite dagli ospiti dell'albergo. Gli inquirenti seguono due piste: potrebbe trattarsi di un segnale dato dalle frange estreme della tifoseria alla squadra di calcio del Lecce oppure di un avvertimento che qualcuno ha voluto dare agli uomini delle forze dell'ordine impegnati nei servizi di sicurezza davanti ai cantieri Tap di Melendugno, da giorni presidiati da manifestanti che protestano contro la realizzazione dell'opera.

Nel frattempo, dopo 48 ore di stop, all'alba di oggi sono ripresi i lavori di eradicazione degli ulivi lungo il tracciato dove dovrebbe essere installato il tunnel del gasdotto. La ripresa degli espianti, in seguito alla sospensione decisa in seguito agli scontri dei giorni scorsi tra dimostranti no Tap e forze di polizia, era stata annunciata per lunedì. Il via libera alla ripresa dei lavori è stato reso noto nella tarda serata di ieri a Tap dalla Questura di Lecce. Dalla zona sono già stati portati via 20 ulivi. A partire dalle sei di stamattina l'area è presidiata da un ingente dispiegamento di agenti in tenuta anti- sommossa. Presidiati gli accessi delle strade lungo la strada provinciale, ma viene tenuto sotto controllo anche il centro di stoccaggio di Masseria del Capitano dove vengono riposti gli ulivi espiantati per poi essere nuovamente reimpiantati in un altro terreno. Sul posto stanno arrivando alla spicciolata i manifestanti che comunque avevano mantenuto attivo il presidio davanti l'area di cantiere.

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