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Tangenti per i lavori dell’autostrada: sei arresti tra imprenditori e burocrati a Messina

In manette anche Duccio Astaldi (in foto), presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, società italiana leader nel settore delle costruzioni.
A cura di Davide Falcioni
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Duccio Astaldi
Duccio Astaldi

Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina ha tratto in arresto sei persone. Tra queste c'è anche Duccio Astaldi, presidente del consiglio di gestione della Condotte spa, società italiana leader nel settore delle costruzioni. Oltre a lui le manette sono scattate per Antonio D'Andrea, presidente del consiglio di amministrazione della COSIGE Scarl, e per Stefano Polizzotto, ex capo della segretaria tecnica dell'ex presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. I tre sono coinvolti in una inchiesta su una presunta tangente per i lavori di realizzazione di tre lotti dell'autostrada Siracusa-Gela.

Il mandato di arresto è stato spiccato anche nei confronti del funzionario del Consorzio autostrade siciliane (Cas) Gaspare Sceusa. Astaldi, D'Andrea, Polizzotto e Sceusa sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre sono stati condotti in carcere il finanziere Nicola Armonium e Antonino Gazzarra, vicepresidente del Cas. Le accuse formulate dalla procura di Messina sono, a vario titolo, turbata libertà degli incanti, abuso d'ufficio e corruzione. L'inchiesta nasce da una segnalazione alla procura della Repubblica di Messina da parte del Tar, a cui avevano fatto ricorso le ditte escluse dalla gara di affidamento dei lavori. A condurre le indagini è stato il procuratore di Messina Maurizio De Lucia. Oltre ai sei colpiti da misura cautelare, sono interessate nell'indagine altre cinque persone, tra le quali i membri della commissione che avrebbe dovuto verificare la congruità delle offerte per l'affidamento delle opere: Sebastiano Sudano, Pietro Mandanici, Antonino Recupero e Corrado Magro. Indagato anche Maurizio Trainiti, direttore generale pro-tempore del Cas.

La scorsa settimana il Consorzio Autostrade è stato al centro di un'altra inchiesta della procura di Messina che ha ipotizzato a carico di Sceusa, tra gli altri, il reato di disastro ambientale per i lavori di messa in sicurezza del tratto dell'autostrada Messina-Catania interessata dalla frana di Letojanni.

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