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Tangenti Enac, assolto l’imprenditore Giuseppe Smeriglio perché “il fatto non sussiste”

L’imprenditore Giuseppe Smeriglio è stato assolto dalla corte d’Appello di Roma nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti Enac perché “il fatto non sussiste”. Smeriglio era stato arrestato nel 2011 insieme a Franco Pronzato e altri personaggi del mondo imprenditoriale. Ma il caso aveva sconvolto pure il Partito Democratico, per presunti legami con i protagonisti.
A cura di Ida Artiaco
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Giuseppe Smeriglio, imprenditore arrestato nel giugno del 2011 nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte tangenti ai dirigenti ENAC e ad alcuni esponenti del Partito Democratico, è stato assolto dalla Corte di Appello di Roma perché "il fatto non sussiste". Per Smeriglio è stato chiarito che il pagamento della somma di denaro, per la quale era stato fermato insieme a Franco Pronzato, consigliere di amministrazione dell'ENAC, e ad altri personaggi, non era una tangente, ma un normale compenso per una consulenza in materia di trasporto merci ottenuta dalla Rotkopf Aviation. In particolare, si legge nel documento della sentenza, "il reato risulta estinto alla data del primo ottobre 2018, dovendo ritenersi come, in applicazione del principio del favor rei costantemente sancito dalla Suprema Corte (Cass., Sez. I Pen., 24.5.2012, sent. n. 49086; Cass., Sez. V Pen., 26.5.2017, sent. n. 42777), il termine prescrizionale massimo, pari ad anni 7 e mesi 6, debba essere computato a partire dal primo giorno del mese oggetto della contestazione (1° aprile 2011 – 1° ottobre 2018)".

Si chiude così, dopo otto anni, la vicenda processuale di Giuseppe Smeriglio. L'imprenditore era stato arrestato il 28 giugno 2011, a seguito di un'inchiesta della Procura di Roma a causa di alcune tangenti per un appalto da un milione di euro per i voli di collegamento tra Roma e l’Isola d’Elba, che vedeva come protagonista Franco Ponzato, allora consigliere di amministrazione dell'ENAC. Una faccenda questa, che ha coinvolto anche la politica. Pronzato, infatti, non era un dirigente qualsiasi, ma da anni militava nei partiti della sinistra, dal Pci in poi, ed è stato responsabile trasporto aereo per il Partito Democratico e consulente del Ministero dei trasporti con tre diversi Ministri di centrosinistra, oltre che intimo amico di Massimo D'Alema e di Pierluigi Bersani, che dopo averlo nominato consigliere dell’ente aeroportuale nel 2007, si sono spesi per la sua riconferma nel 2011.

Insieme a Pronzato nell’inchiesta sono stati coinvolti e arrestati anche altri personaggi, tra i quali Viscardo Paganelli, amministratore della Rotkopf, azienda aeronavale che avrebbe pagato la tangente, e Giuseppe Smeriglio. Proprio durante una perquisizione della Guardia di Finanza negli uffici della Rotkopf spuntò un appunto con diversi nomi di personaggi politici e istituzionali, con a fianco somme di danaro. Tuttavia, come è specificato negli atti della Corte d'Appello di Roma, "risulta del tutto insussistente una qualsiasi prova in merito alla dazione dell'importo contestato di euro 28.800,00 in favore del Pronzato (da parte di Smeriglio), ciò in quanto dall'estratto conto intestato alla società Ri.Energy emerge come in data 6.5.2011 sia stata accreditata la somma di €. 28.800,00 mediante il bonifico bancario e come tale importo sia sempre rimasto su detto conto, non risultando in data successiva né prelevamento in contanti, né bonifici effettuati in favore del Pronzato". Da qui la sentenza di assoluzione.

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