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Sul Monte Rosa in scarpe da tennis e sportina, come in spiaggia. Così si muore in montagna

Un esperto alpinista ha fotografato alcune persone sul ghiacciaio del Breithorn, nel massiccio del Monte Rosa, a 4.000 metri di altitudine: indossavano scarpe da tennis, jeans e felpa. Il Soccorso Alpino: “Qualcuno affronta l’alta montagna come se andasse a fare una passeggiata in centro città”.
A cura di Davide Falcioni
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Perché si muore in montagna? Perché, sempre più spesso, si è vittima di incidenti gravissimi, che sovente mettono a repentaglio l'incolumità dei soccorritori? Una spiegazione la fornisce l'esperto alpinista valdostano Victor Vicquery, che due giorni fa ha scattato delle fotografie durante un'escursione sul ghiacciaio del Breithorn, nel massiccio del Monte Rosa, a 4.000 metri di altitudine. Su quel monte, sopra a metri di neve e nelle vicinanza di strapiombi da centinaia di metri, passeggiavano come nulla fosse persone in scarpe da tennis, jeans e felpa, sprovvisti della benché minima dotazione per affrontare la montagna. Le fotografie, decisamente emblematiche, sono state condivise – diventando virali – anche dal Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico.

"Capita – ma non dovrebbe capitare – che qualcuno affronti l'alta montagna come se andasse a fare una passeggiata in centro città con scarpe da ginnastica, jeans e felpa. È accaduto anche ieri sul Breithorn occidentale, in Valle d'Aosta, dove un gruppo di alpinisti a circa 4000m ha incontrato un uomo totalmente impreparato a quel tipo di ambiente: nonostante l'invito di più alpinisti a fermarsi e a tornare indietro, l'uomo ha deciso di proseguire", ha raccontato il CNSAS.

"La montagna – proseguono i soccorritori – è un luogo straordinario ma non è un parco cittadino o una spiaggia di sabbia! Rispettiamola! Il primo modo per rispettarla è quello di viverla con prudenza, ben attrezzati e consapevoli dei propri limiti senza aver paura di saper rinunciare. Sappiamo che appelli come questo raggiungono tante persone ma non tutti, quindi oltre che a condividere questo post sui social vi invitiamo a raccomandare sempre ad amici, conoscenti e parenti la stessa prudenza che raccomandiamo noi a voi. Solo tramite una corretta e costante sensibilizzazione a 360°, partendo anche dai più piccoli, riusciremo a far diminuire le migliaia di incidenti che ogni anno avvengono sulle nostre montagne e quindi ad evitare tante tragedie. Grazie per l'attenzione e per la condivisione, come sempre".

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