Stupro delle studentesse a Firenze: uno dei due carabinieri accusato di violenza
Marco Camuffo, l'ex carabiniere accusato insieme al collega Pietro Costa di aver violentato due studentesse statunitensi nel settembre del 2017 nell'androne di un palazzo del centro di Firenze, ha chiesto questa mattina di essere processato con il rito abbreviato. L'udienza si è tenuta davanti al giudice per le indagini preliminari Fabio Frangini e proseguirà il prossimo 11 ottobre. Nel corso dell'udienza di stamani è anche mutato il capo d'imputazione nei confronti dell'ex carabiniere scelto Pietro Costa, accusato anche lui, secondo il pubblico ministero Ornella Galeotti, di aver agito con violenza nei confronti di una delle due ragazze. Il pm ha contestato a Costa, come già aveva fatto per l'altro imputato Marco Camuffo, di aver agito con violenza e non solo approfittando dello stato psicofisico della vittima a cui fu riscontrato un alto tasso di alcol nel sangue.
I medici hanno certificato la presenza di violenze
Il cambiamento del capo di imputazione è la conseguenza dell'analisi del certificato medico prodotto dal legale di una delle vittime, avvocato Gabriele Zanobini, dove sono evidenti lesioni. L'avvocato ha depositato il parere di un medico legale e di un ginecologo che hanno certificato la presenza di ferite non compatibili con un comportamento accondiscendente della studentessa. Finora Costa era accusato "soltanto" di aver approfittato delle minorate condizioni di difesa, derivate dalla massiccia assunzione di alcol, da parte della studentessa.
Il giudice per l'udienza preliminare Fabio Frangini ha inoltre ammesso la costituzione di parte civile delle due ragazze, dei genitori di una delle due studentesse e del Comune di Firenze. Il giudice ha fissato quindi un'udienza il 19 luglio per affidare una perizia sulle intercettazioni mentre l'udienza preliminare vera e propria si terrà l'11 ottobre.