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Stupri a Rimini: condanna a 16 anni per Butungu, il capo del branco

La pena decisa dal giudice è maggiore delle richieste fatte dall’accusa nel processo con rito abbreviato.
A cura di Antonio Palma
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Sedici anni di reclusione, è questa la sentenza di condanna per Guerlin Butungu, il congolese di vent'anni  a capo del branco protagonista nella terribile notte di follia del 26 agosto scorso a Rimini durante la quale i membri del gruppo rapinarono e picchiarono diversi passanti arrivando infine a mettere  in atto lo stupro di gruppo nei  confronti di una coppia di polacchi e di una transessuale peruviana incontrati per caso in strada. Una pena severa per l'unico maggiorenne del branco di stupratore nonostante il processo con rito abbreviato . Il Gup del Tribunale di Rimini infatti ha imposto al congolese  una condanna maggiore di quella richiesta dagli stessi pm che rappresentavano l'accusa. La pena chiesta dalla Procura di Rimini era stata di 14 anni e due mesi di reclusione per vari reati che comprendevano violenze e furti compiuti  prima degli stupri, ma il giudice l'ha alzata di due anni.

Guerlin Butungu è l'unico finito davanti al tribunale in quando unico maggiorenne del branco protagonista dei due brutali stupri di gruppo iniziati con l'aggressione alla coppia polacca sulla spiaggia riminese di Miramare e poi proseguita con quella in strada alla  transessuale peruviana. Proprio grazie al racconto e alla descrizione di quest'ultima gli inquirenti della polizia riuscirono i pochi giorni a identificare Butungu e i suoi complici e ad arrestarlo. A confessare per primi erano stati due minorenni marocchini di 15 e 16 anni che si erano presentati spontaneamente dai Carabinieri. Poi era scattata la caccia a un altro minore nigeriano e al congolese maggiorenne.

Butungu fu fermato in stazione a Rimini mentre, secondo gli inquirenti, era pronto a scappare in treno. Dopo gli arresti tutti i membri del gruppo si sono accusati a vicenda delle malefatte. I minori hanno spiegato di aver ubbidito a Butungu, mentre quest'ultimo aveva riferito di aver solo bloccato l'uomo polacco mentre gli altri stupravano la donna. Infine aveva confessato dicendosi pentito.

Soddisfazione per la condanna è stata espressa  proprio dal legale della vittima peruviana, l'avvocato Enrico Graziosi che era presente in aula al momento del verdetto in qualità di rappresentante di parte civile nel processo. "Credo che una pena di 16 anni sia aderente alla gravità e alla crudeltà di quanto accaduto" , ha spiegato il legale all'uscita dal Tribunale

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