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Studio rivela: “Fake news sui vaccini diffuse da troll russi durante le elezioni americane”

Una ricerca pubblicata sull’American Journal of Public Health dagli studiosi della George Washington University ha rivelato che durante il periodo delle elezioni presidenziali americane troll e bot russi hanno alimentato ad arte il dibattito sui vaccini allo scopo di polarizzare l’opinione pubblica e alimentare la diffusione di fake news, come quella sulla correlazione tra vaccini e autismo.
A cura di Davide Falcioni
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Troll russi hanno diffuso fake news sui vaccini sui social network durante il periodo delle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. A renderlo noto, rivelando una nuova intromissione russa nella società e politica americana, è stata una ricerca pubblicata sull'American Journal of Public Health dagli studiosi della George Washington University di Washington, secondo i quali la diffusione di notizie false e fuorvianti  aveva lo scopo di creare divisione ed alimentare il dibattito all'interno dell'opinione pubblica, orientandola poi nel voto. Gli esperti hanno individuato le attività illecite russe mentre lavoravano ad un progetto dedicato a migliorare la comunicazione sui social media di operatori sanitari e ricercatori.

Secondo i ricercatori i troll russi non avrebbero solo tentato di interferire attivamente nelle elezioni statunitensi, ma avrebbero anche contributo a diffondere sui social network notizie false sui pericoli legati ai vaccini come ad esempio quello, ampiamente smentito da innumerevoli studi, dell'autismo. Troll e bot russi sui social network interpretavano utenti con opinioni divergenti, inscenando dibattiti del tutto artefatti tra favorevoli e contrari alle vaccinazioni in modo da polarizzare l'opinione pubblica su un tema così delicato per la salute. Ad essere stati esaminati dai ricercatori sono stati 1,7 milioni di tweet nel periodo compreso tra luglio 2014 e settembre 2017. Malgrado la maggioranza degli statunitensi consideri i vaccini efficaci e sicuri, un'analisi dei post pubblicati su Twitter restituisce invece l'impressione di un acceso dibattito in atto nella società civile, spiega il Guardian citando David Broniatowski, esperto dell'università di Washington. Il tema, spinoso negli Stati Uniti come in Italia, è stato utilizzato come uno strumento in grado di alimentare divisioni e contrapposizioni ideologiche nella società civile americana.

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