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Studio rivela: curare i migranti irregolari conviene (anche economicamente)

Un dossier dell’agenzia europea per i diritti fondamentali rivela che offrire cure mediche ai migranti irregolari conviene alle casse degli stati.
A cura di Davide Falcioni
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Qualcuno, anche in Italia, sostiene che i migranti siano un costo per la collettività e che in tempi di magra come quelli attuali vadano esclusi dalle cure mediche almeno quelli che giungono irregolarmente nel nostro paese: si tratta però, secondo l'agenzia europea per i diritti fondamentali, di una scelta non solo miope umanamente, ma anche economicamente poco conveniente. E' infatti assai più dispendioso  per le casse degli stati negare le visite mediche ai migranti irregolari e dover intervenire solo in situazioni di emergenza che non prevenire con le cure adeguate.

Lo studio dell'FRA si focalizza in particolare sui casi clinici di ipertensione e cure prenatali in Svezia, Grecia e Germania. L'accesso per un anno alle cure per l' ipertensione avrebbe comportato un risparmio del 9% in Grecia e Germania e dell'8% in Svezia, considerando i costi degli interventi di urgenza. Se l'arco temporale in esame fosse di 5 anni i risparmi sarebbero non inferiori al 12%, mentre su un trattamento lungo tutto l'arco della vita il risparmio salirebbe al 16%. Ciò sarebbe determinante anche per quanto riguarda la prevenzione di futuri infarti e ictus: in Germania ogni mille migranti si riuscirebbero a prevenire 344 ictus e 239 infarti, in Grecia 355 ictus e 222 infarti, in Svezia 331 ictus e 220 attacchi di cuore.

Risparmi si potrebbero ottenere anche per quanto concerne le cure neonatali: con un adeguato trattamento prima della nascita del bimbo si sarebbero potute evitare i costi aggiuntivi per i bambini che nascono sottopeso da donne che non hanno avuto un opportuno monitoraggio. I risparmi ammonterebbero al 48% in Grecia e Germania e arriverebbero al 69% in Svezia. Importanti, come conseguenza, i benefici anche di carattere sociale, visto che i bimbi che nascono sottopeso possono riportare conseguenze durante l'arco della vita come paralisi cerebrali, perdita della vista ma anche performance scuola sotto i limiti. Secondo l'agenzia europea per i diritti fondamentali è quindi importante garantire non solo un'assistenza di emergenza ma l'accesso alle cure primarie: dalle visite mediche alla possibilità di ricevere medicine.

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