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Strage Usa, tweet di Trump sulle armi: “Impegno bipartisan per rafforzare i controlli”

“Che siamo repubblicani o democratici, ora dobbiamo concentrarci sul rafforzamento dei controlli” di chi acquista le armi: il tweet di Trump dopo aver chiesto poche ore fa al dipartimento di giustizia di vietare i congegni che potenziano le armi aumentando il ritmo dei colpi.
A cura di Susanna Picone
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Il presidente americano Donald Trump sembra cedere alle pressioni di gran parte dell’opinione pubblica: l’inquilino della Casa Bianca, a pochi giorni dalla terribile strage nel liceo di Parkland in Florida, ha varato una prima mini stretta sulle armi da fuoco. Nelle prime ore successive al massacro compiuto dall’ex studente diciannovenne Nikolas Cruz il Presidente non aveva parlato della controversa questione del facile accesso alle armi nel Paese. Ora il primo passo concreto deciso dalla Casa Bianca consiste nel divieto di vendita dei cosiddetti “bump stock”, quei congegni che trasformano un fucile semiautomatico in un fucile automatico. Del problema dei “bump stocks” si parlò molto dopo la strage di ottobre a Las Vegas, in cui morirono 59 persone e più di 500 furono ferite. Trump ha annunciato di aver firmato una direttiva in cui ordina di varare al più presto il bando di questi potenziatori. E questo potrebbe essere solo un primo provvedimento dato che il tycoon ha poi lanciato un appello, via Twitter, per un appoggio bipartisan. "Repubblicani o democratici –  è quanto ha scritto Trump sul suo account -, ora dobbiamo concentrarci sul rafforzamento dei controlli” di chi acquista le armi.

George Clooney (e non solo) dona 500mila dollari alla marcia contro le armi

Nel frattempo gli Stati Uniti si preparano alla grande marcia degli studenti per dire basta alle stragi nelle scuole e alle armi facili programmata per il 24 marzo. La protesta, soprannominata “March for Our Lives”, è stata annunciata a seguito della sparatoria di Parkland in cui sono state uccise 17 persone. Tante le adesioni di star del mondo dello spettacolo e altre personalità già arrivate. Tra i tanti, l’attore George Clooney e la moglie Amal hanno donato al movimento mezzo milione di dollari e hanno annunciato la loro presenza al corteo di Parkland. “Da questi eventi dipende il futuro dei nostri figli”, ha detto l'attore. Dopo Clooney, si sono impegnati a versare la stessa cifra altri come Oprah Winfrey, il regista Steven Spielberg e la moglie Kate Capshaw, il produttore cinematografico Jeffrey Katzenberg con la moglie Marilyn.

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