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Strage studentesse Erasmus, lo studente sopravvissuto: “L’autista piegò la testa e sbandò”

Quella tragica notte, nel bus catalano che si schiantò in Spagna, c’era anche chi non dormiva e si salvò: “L’autista correva a zig zag”. Eppure il giudice ha archiviato l’indagine: “Oscuri i motivi dello schianto”.
A cura di Biagio Chiariello
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Qualche giorno fa è arrivata la nuova archiviazione della causa contro l'autista del bus nel quale morirono il 20 marzo 2016 13 studentesse Erasmus, sette delle quali italiane, sull'autostrada fra Valencia e Barcellona. Eppure i racconti di chi su quel mezzo c’era, ma è stato sicuramente più fortunato di Elena Maestrini, Valentina Gallo, Elisa Scarascia Mugnozza, Elisa Valent, Lucrezia Borghi, Francesca Bonello e Serena Saracino, fanno ancora molto discutere. Il Corriere della Sera riporta la testimonianza di Jakub Lenard, uno giovane di origini polacche, uscito con qualche ferita dalle lamiere contorte del bus e in grado di raccontare agli investigatori i drammatici momenti dell’incidente: “Stavo parlando al telefonino con la mia ragazza quando ho visto l’autista abbassare la testa come se si fosse addormentato, l’autobus ha iniziato a spostarsi sul lato destro, lui ha rialzato la testa e ha dato una controsterzata verso sinistra… Siamo finiti ribaltati sull’altra corsia …”.

Le testimonianze degli studenti

Ma non solo Jakub, anche lo spagnolo Alexandro Garcia, seduto in prima fila e sentito anche dal giudice, ricorda: “Ero inquieto perché l’autobus correva sempre sulla linea della carreggiata e a volte la superava facendo delle S…”. Molto simili sono le parole della tedesca Franziska Krebes e la spagnola Adriana Dominguez: “Più di una volta ho sentito il rumore delle ruote che toccavano la linea della carreggiata e così ho messo la cintura di sicurezza – soni le parole di Franziska all’agente 4520 dei Mossos (firmato così, ndr) – Ho visto l’autista aprire il finestrino per far entrare aria fresca…Qualche attimo prima dell’incidente l’autobus è uscito di strada lentamente…”.

L'archiviazione che fa discutere

Eppure il giudice istruttore di Amposta, Eduardo Navarro, ha chiuso 18 mesi di indagine con un’archiviazione che sta facendo molto discutere. Tanto che il governo italiano potrebbe chiarimenti ufficiali a quello spagnolo: “Non ci sono abbastanza indizi per la negligenza grave, la sola penalmente rilevante…Per motivi oscuri a questa istruzione l’autobus è sbandato” ha spiegato il magistrato. Parole che stridono fortemente non solo con le testimonianze dei giovani sul bus, ma anche con quelle dei Mossos d’Esquadra, ”Ipotizziamo sonno e stanchezza quali cause dirette dell’incidente”. Da parte sua, l’autista, sentito a marzo dell’anno scorso dal giudice, ha dichiarato che “l’autobus ha iniziato a spostarsi lateralmente dalla parte posteriore, ho provato a raddrizzarlo e a quel punto forse si è bloccata qualche ruota perché il manto stradale era bagnato e io ho perso il controllo. Il sistema di frenata di questi bus, chiamato Retarder, è pericoloso quando la strada è bagnata o ghiacciata”. Ma stando ai periti “non sono emersi difetti rispetto all’elettronica del sistema di controllo dei freni… Non sono stati rilevati difetti di meccanica, non pioveva”.

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