Strage Parigi: la polizia francese interroga bimbo di 8 anni per apologia di terrorismo
Dopo aver ascoltato e visto in tv le stragi di Parigi aveva detto in classe di sentirsi "dalla parte dei terroristi", tanto è bastato però ad un bambino di 8 anni perché fosse convocato dalla polizia francese e interrogato insieme al padre per ore. È accaduto mercoledì a Nizza quando il piccolo è stato accompagnato con il genitore negli uffici della polizia e ascoltato per due ore con l'ipotesi di reato di apologia di terrorismo. Come racconta il quotidiano francese Liberation, il bimbo di religione musulmana, Ahmed, aveva pronunciato in classe parole di solidarietà per i terroristi e si era anche rifiutato di osservare il minuto di silenzio organizzato in memoria delle vittime della strage di Charlie Hebdo e del market Kosher. Sempre secondo il giornale era stato il maestro della scuola elementare a chiedere ai suoi alunni se si sentissero in sintonia con il tema "Je suis Charlie", ma il piccolo avrebbe risposto di no e che lui stava "con i terroristi", perché il settimanale aveva pubblicato vignette satiriche sul profeta Maometto.
L'avvocato: "Vicenda assurda"
A denunciare l'accaduto è stato l'avvocato della famiglia del bambino, Sefen Guez, annunciando che è stata presentata una denuncia in commissariato contro il padre del piccolo. "Interrogare un bimbo di 8 anni riflette lo stato di isteria collettiva attuale intorno alla nozione di apologia del terrorismo. In questo tipo di casi, è necessaria la pedagogia", ha attaccato l'avvocato, aggiungendo: "È assurdo che si siano prese sul serio le parole di un bambino che non capisce cosa dice". "Ingenuamente, pensando si trattasse di un'opposizione tra quelli che facevano le caricature e i mussulmani, ha detto di stare con i terroristi" ha sottolineato l'avvocato, spiegando che quando gli agenti hanno interrogato il ragazzino sul significato della parola terrorismo il piccolo non ha saputo rispondere.