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Strage Carrara: “Dammi una sigaretta, sono tutti morti”. Stefano, salvato dai corpi degli amici

Il superstite del tragico schianto avvenuto all’alba di sabato, quasi illeso per miracolo, è andato a bussare alla roulotte di un anziano che vende fiori poco lontano dalla zona del dramma. “Era a torso nudo, mi ha chiesto l’acqua” racconta l’uomo. Stefano si sarebbe salvato anche perché indossava la cintura.
A cura di Biagio Chiariello
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“È venuto un ragazzo, a petto nudo, davanti alla mia roulotte. Mi ha detto: ‘dammi un po’ d’acqua, dammi una sigaretta. Sono morti tutti e quattro’”. Il racconto di Mario al quotidiano Il Tirreno è drammatico. L’uomo, venditore di fiori, ricorda i momenti subito dopo lo sconvolgente incidente  avvenuto all’alba di sabato in viale Zaccagna a Carrara che ha visto la morte di 4 ragazzi sull’asfalto. L’unico a salvarsi è stato Stefano Bozzini, 20 anni, che, dopo essere uscito illeso da quella macchina, ha bussato alla roulotte di Mario. Non altrettanto fortunati gli altri, il conducente Marco Crea, 21 anni di Avenza, a bordo dietro, Irene Bellulovich, 19 anni, di Marina, e due ragazzi inglesi, Oliver Kemp di 35 anni e Thomas Haycock di 29,dipendenti da qualche mese del Nuovo Pignone. Proprio i corpi degli altri passeggeri gli avrebbero fatto da scudo. Sembra comunque che Stefano fosse l'unico ad indossare la cintura a bordo di quella vettura.

L’uomo ricorda quasi con le lacrime agli occhi quei tragici momenti: “Voglio stare tranquillo, ma come si fa – dice al giornale –  oggi come si fa a stare tranquilli? Se penso a quello che visto sto ancora male, ce l’ho sempre davanti agli occhi. Ho sentito il botto, non sembrava nulla di grave, di incidenti qui che ne sono stati tanti, alla fine non ci si fa nemmeno più caso. Sono uscito e ho visto quel giovane, era senza camicia, tremava”. Poi il racconto si fa ancora più struggente: “In terra c’erano i corpi. Un altro ragazzo ha fermato la macchina, ha cominciato a fare la respirazione bocca a bocca a una di quelle sagome. Sembrava la scena di un film, di un brutto film”.

Lo stesso Stefano Bozzini ha poi pubblicato un emozionante post su Facebook. “Sono  a casa praticamente indenne, e le persone in macchina con me non ci sono più. Non so nemmeno come reagire, so solo che non doveva andare così. Nessuno meritava tutto questo. Spero solo che quando sarete lassù sappiate proteggere tutte le persone a voi care nei momenti difficili – scrive il 20enne sul social network –. Rimarrete sempre nel mio cuore. Dico grazie a chi comanda in questo mondo per essere ancora qui, ma non mi capacito della morte di due miei carissimi amici e due sconosciuti. Riposate in pace ve lo meritate”.

Ora la polizia stradale, coordinata dalla comandante Serafina Di Vuollo, è a lavoro per appurare le cause del tragico schianto e la sua dinamica. “Abbiamo più volte interrogato Bozzini – spiega la comandante – ma è ancora abbastanza scioccato per cui non ha ancora dato una versione completa dell’incidente”. Il magistrato Marco Mansi ha predisposto l’autopsia sulle salme che dovrà essere condotta per poi procedere con i funerali. Stanno arrivando a Carrara i familiari dei due giovani inglesi per il riconoscimento delle salme e per ritirare gli effetti personali ancora in possesso della polizia.

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