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Stop allo spreco alimentare, nei ristoranti italiani arriva la doggy bag per gli avanzi

Un progetto della Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Comieco lancia la doggy bag nei ristoranti italiani in modo da rendere l’operazione di portare a casa gli avanzi un gesto sempre più agevole, semplice e consueto.
A cura di Antonio Palma
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Un tempo era pratica molto diffusa nel nostro Paese tanto da essere considerata quasi normale in casi di pasti luculliani ma poi col passare degli anni e con l'evolversi della ristorazione ci si è quasi dimenticati della sua esistenza portando di fatto alla sua scomparsa e all'aumento del cibo buttato in pattumiera. Stiamo parlando della pratica di portarsi a casa il cibo avanzato dal proprio pasto al ristorante, un'abitudine che oggi mai come prima è sempre più considerata come elemento essenziale per la lotta agli sprechi alimentari. È stato calcolato infatti che nei soli ristoranti italiani si sprecano ogni anno 185mila tonnellate di cibo, in gran parte avanzi.

Per questo Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, e Comieco (il Consorzio per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi) hanno lanciato una campagna a livello nazionale con il progetto "Doggy Bag se avanzo mangiatemi" che ha l'obiettivo di  incoraggiare i clienti dei locali a portare a casa cibi e bevande non consumate attraverso la consegna di appositi contenitori che rendano l'operazione un gesto sempre più agevole, semplice e consueto.  In particolare il progetto metterà a disposizione dei ristoranti italiani degli eco-contenitori di design e "made in Italy": delle pratiche e colorate doggy bag  da fornire ai clienti che ne facciano richiesta.

L'iniziativa partirà  con una collaborazione con mille ristoranti sul territorio italiano ma con l'obiettivo di ampliare presto il raggio di azione del progetto, per ottenere così una presenza capillare delle doggy bag sul territorio. "Nel mondo dei pubblici esercizi l'impegno contro lo spreco alimentare si traduce in un percorso complesso che inizia a monte della catena e comprende azioni di controllo in fase di acquisto, preparazione e conservazione degli alimenti. La doggy bag è l'ultimo, importante anello di questa catena: non si tratta solo di una pratica che fa bene all'ambiente, ma che permette di consumare del buon cibo preparato al ristorante anche nelle proprie case, prolungando il piacere di un'esperienza di qualità", ha spiegato Giancarlo Deidda, vicepresidente di Fipe.

"Se in Italia ben il 58% degli imballaggi cellulosici immessi al consumo è legato al settore alimentare, la doggy bag è perfetta espressione del valore anti spreco che un packaging può rappresentare. Ecco perché con Fipe siamo pronti a siglare un accordo che darà dimensione nazionale ad una pratica virtuosa che sta prendendo sempre più piede nella nostra cultura”, ha dichiarato invece Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco.

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