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Mondiali 2018 di volley femminile in Giappone

Uliveto “censura” le ragazze di colore della nazionale di volley: esplode la polemica

Dopo la finale di Yokohama persa contro la Serbia, i tifosi italiani hanno invaso i social network per protestare contro la pagina pubblicitaria, pubblicata su diversi quotidiani, con la quale uno degli sponsor della Nazionale azzurra ha voluto ringraziare la ragazze del coach Davide Mazzanti. Nella foto in questione, la bottiglia del famoso “brand” in questione copre Paola Egonu. Il gruppo Uliveto Rocchetta ha però prontamente chiarito l’episodio.
A cura di Alberto Pucci
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Paola Egonu, Miriam Sylla, Sylvia Nwakalor e Ofelia Malinov sono il volto più bello di una Nazionale multietnica e arrivata ad un passo dall'incredibile successo nel Mondiale giapponese. La cavalcata delle ragazze terribile di coach Mazzanti, ha infatti accompagnato e unito una nazione intera verso la finale di Yokohama: seguita con passione da tutti gli sportivi italiani. Oltre ad aver risvegliato l'interesse verso uno sport che da sempre chiede maggior attenzione, il merito di Chirichella e compagne è stato anche quello di aver chiuso in un cassetto tutti quegli odiosi discorsi legati alla presenza di giocatrici di colore nella nostra Nazionale.

La pubblicità che fa discutere

Un argomento che è però tornato ad occupare i social network nelle ultime ore, a causa di una pagina pubblicitaria dell'acqua Uliveto: uno dei tanti sponsor che ha scelto di investire anche nel volley italiano in questi ultimi mesi. Ad alimentare le polemiche è stata infatti la campagna con cui il famoso "brand" ha scelto di ringraziare le ragazze azzurre dopo la sconfitta in finale con la Serbia. Nell'inserzione pubblicata sui quotidiani, in molti hanno fatto notare come l'immagine della bottiglia copra non solo Serena Ortolani (moglie di Davide Mazzanti), ma anche e soprattutto Paola Egonu: la nostra punta di diamante, premiata come miglior opposto di tutto il Mondiale.

La foto originale
La foto originale

Il precedente della Nazionale maschile

Semplice concidenza o svista? Oppure c'è dell'altro dietro alla composizione grafica della pagina pubblicitaria? L'argomento ha ovviamente coinvolto molti follower, che hanno invaso Twitter con le loro lamentele e fatto salire l'hashtag #Uliveto nei trend topics delle ultime ore. In attesa di una risposta ufficiale da parte dell'ufficio comunicazione dell'azienda in questione, molti hanno rilanciato l'ennesimo presunto caso di razzismo, sottolineando come per i ragazzi della Nazionale maschile la presenza della bottiglia non aveva in nessun modo oscurato l'intera formazione di coach Blengini.

La replica del gruppo Uliveto Rocchetta

A distanza di qualche ora dai primi post, l'azienda citata dai social network ha però subito smentito l'ipotesi di razzismo: "Siamo sconcertati e amareggiati dal fatto che ci sia stato imputato un atteggiamento discriminatorio – ha dichiarato al "Corriere della Sera", Patrizio Catalano Gonzaga, direttore marketing e media del gruppo Uliveto Rocchetta – Lo scatto è d'archivio e ci è stato fornito dalla Federazione. La scelta è stata casuale. Come si può verificare sui nostri account Instagram o Facebook o guardando le precedenti pubblicità, sono sempre presenti tutte le atlete. Cerchiamo semplicemente di alternare le foto".

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