Svolta epocale nel tennis, via libera al coaching durante le partite: le nuove regole
Poche situazioni hanno fatto discutere e sollevato dibattiti e polemiche infinite nel mondo dello sport, come il "coaching" nel tennis. Con questo termine sono state identificate tutte le pratiche utilizzate dagli allenatori per dare indicazioni tecnico-tattiche ai propri giocatori durante i match e rigorosamente vietate a livello professionistico. Come stabilire la differenza tra un incoraggiamento e un'istruzione data al tennista? Come intercettare e capire il reale senso delle parole o dei gesti dei coach?
Il limite tra il comportamento corretto e quello considerato scorretto è diventato molto labile, ed ecco che si è assistito spesso a siparietti sempre più frequenti durante i match, con gli arbitri a sfoderare "warning" per un presunto "coaching" e i giocatori a protestare recriminando la propria innocenza, oppure con i tennisti a lamentarsi per le indicazioni date al suo assistito dal tecnico avversario, non sanzionate. Presto tutto questo potrebbe finire.
Dopo la sperimentazione della federazione femminile, anche l'ATP ovvero l'associazione che riunisce i giocatori professionisti del tennis maschile di tutto il mondo, ha deciso di aprire alla possibilità di rendere regolare il coaching. In un comunicato infatti è stato annunciato che nella seconda parte della stagione, gli allenatori potranno dare indicazioni ai propri giocatori durante le partite, con una vera e propria sperimentazione che partirà dalla settimana dell'11 luglio. Il test si svolgerà anche agli US Open e proseguirà fino alle Nitto ATP Finals di fine stagione a Torino a novembre.
L'obiettivo, come recita il comunicato, è quello di garantire "coerenza" in ogni situazione, a beneficio di giocatori e fan. Il tutto con l'obiettivo di eliminare eventuali situazioni dubbie e comportamenti scorretti (basti pensare alle polemiche per il presunto coaching costante di Tsitsipas) e "migliorare l'esperienza dei tifosi". Ma in cosa consisterà il coaching consentito, e cosa si potrà o non potrà fare? Ecco una lista di condizioni per tutti i coach che dovranno rispettare queste regole:
- Gli allenatori devono sedere nei posti designati per gli allenatori del torneo
- Il coaching (verbale e non verbale) è consentito solo se non interrompe il gioco o crea intralcio all'avversario
- Il coaching verbale è consentito solo quando il giocatore si trova nella stessa metà del campo
- Il coaching non verbale (segnali con la mano) è consentito in qualsiasi momento
- Il coaching verbale può consistere in poche parole e/o brevi frasi (non sono consentite conversazioni)
- Gli allenatori non possono parlare con il proprio giocatore quando il giocatore lascia il campo per qualsiasi motivo
- Penalità e multe verranno comunque applicate per l'abuso o l'uso improprio delle condizioni di coaching di cui sopra
La sperimentazione in caso di risultati positivi durerà fino al termine di questa stagione. I risultati poi saranno valutati nel dettaglio, con la possibilità di includere il coaching anche nelle prossime stagioni o trasformarlo in qualcosa di definitivo.