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Guerra in Ucraina

La tifosa indossa la bandiera ucraina durante il derby russo e viene cacciata, vergogna a Cincinnati

Durante il match tra Anna Kalinskaya e Anastasia Potapova, una silenziosa tifosa che aveva indosso la bandiera dell’Ucraina è stata allontanata in lacrime.
A cura di Marco Beltrami
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Il Masters 1000 di Cincinnati è il prestigioso torneo di tennis che fa da antipasto agli attesissimi US Open, ultimo slam stagionale. Nelle ultime ore pero il torneo che purtroppo ha già fatto registrare l’uscita di scena di Matteo Berrettini, è stato contraddistinto da una situazione controversa e non legata strettamente al campo. A fare notizia infatti, sollevando non poche polemiche, è stato quanto accaduto in occasione di un match tra due giocatrici russe, ovvero Anna Kalinskaya e Anastasia Potapova valevole per le qualificazioni al tabellone principale del Western & Southern Open.

Una delle due protagonisti del derby russo infatti si è lamentata con il giudice di sedia per quanto stava accadendo sugli spalti, puntando il dito contro una tifosa. Quest’ultima era seduta sulle tribune con una bandiera ucraina avvolta intorno al suo colpo e una corona di fiori sulla sua sua testa, il Vinok, tipico della sua terra. I colori ucraini però hanno infastidito una tra la Kalinskaya e la Potapova, "distratta" dal riferimento alla guerra.

Lola, questo il nome della ragazza che vive a Mason ed è americana, seppur originaria dell'Uzbekistan, è diventata così l’oggetto di un richiamo da parte dell’arbitro, immortalato in un video. L’ufficiale le ha chiesto di rimuovere la bandiera dell’Ucraina sostenendo che non fosse "carino", in quanto infastidiva una delle due tenniste. A quel punto Lola ha risposto: "Non è carino invadere un Paese", con tanti altri spettatori che hanno preso le sue parti.

In un’intervista a local12.com, la donna ha dichiarato: "Il messaggio che ho ricevuto è che stavo agitando i giocatori russi. Allora ho detto ‘non la metto via’. Così hanno continuato a giocare per due minuti prima di fermarsi di nuovo. A quel punto un addetto alla sicurezza si è avvicinato a me è ha detto ’Signora chiamo la polizia se non se ne va".

Inutile protestare per Lola che ha deciso di lasciare il campo. La cosa però non è finita lì perché poco dopo è stata avvicinata nuovamente da un addetto alla sicurezza che le ha detto che la sua bandiera non rispettava le dimensioni consentite, ovvero 18×18 pollici. Un altro colpo basso, visto che il problema che aveva portato all’allontanamento non era ovviamente riferito a quell’aspetto. "Questa non è la Russia", ha detto, in lacrime la ragazza visibilmente turbata "Questi sono gli Stati Uniti d'America".

Il WTA Tour, ovvero l’associazione delle tenniste professioniste non ha commentato l’accaduto mentre gli organizzatori del Masters 1000 di Cincinnati, hanno inviato una dichiarazione spiegando che il provvedimento era legato alle dimensioni della bandiera. Nel frattempo la portavoce e presidente dell'organizzazione no profit Cincy4Ukraine, Eugenia Nemirovska de Santos ha dichiarato: "I giocatori russi entrano e dettano qui cosa possono o non possono fare i cittadini statunitensi? Questo tipo di cose non fa ben sperare per la comunità ucraina. Bene. Non ti piace la nostra bandiera? E se fosse il nostro abbigliamento? Ci chiederai di toglierci anche i vestiti?".

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