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Verstappen esplode davanti a tutti, adesso è davvero troppo: “Basta con queste stro**ate!”

Max Verstappen si è sfogato durante l’incontro con la stampa alla vigilia del GP di Abu Dhabi ed ha raccontato il motivo del suo rifiuto di aiutare il compagno Sergio Perez in Brasile. Nel puzzle tuttavia manca ancora un tassello: “Non ve lo dico”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Conferenza stampa movimentata quella andata in scena ad Abu Dhabi alla vigilia dell'ultimo Gran Premio di Formula 1 della stagione. Quanto accaduto nel finale del GP del Brasile dello scorso weekend – col rifiuto di Max Verstappen di concedere la posizione al compagno di squadra Sergio Perez, in lotta con Charles Leclerc per il secondo posto nella classifica del Mondiale piloti – ha incredibilmente avvelenato un finale di annata che pareva destinato ad essere soltanto di festeggiamenti per la Red Bull, trionfatrice con largo anticipo anche tra i costruttori.

E invece quello scambio di animati e inattesi team radio prima del traguardo di Interlagos – con Verstappen a rispondere seccamente no alla richiesta del muretto di far passare Perez ("non chiedetemelo più!") e il messicano a replicare che il campione del mondo aveva "mostrato chi è realmente" – ha scoperchiato il pentolone dei veleni in casa Red Bull. Si è reso necessario in Brasile un chiarimento immediato, che tuttavia non ha stoppato la ridda di voci su una scuderia spaccata, con le ipotesi più svariate sui motivi dell'acredine mostrata da Max per Checo, fino ad arrivare alla clamorosa ipotesi secondo la quale quest'ultimo sarebbe andato a sbattere apposta nelle qualifiche dell'ultimo GP di Monaco dello scorso maggio allo scopo di sfavorire il compagno.

Era inevitabile che la Red Bull finalmente si esponesse per cercare di mettere un punto sulla vicenda e lo ha fatto oggi con un comunicato in cui si è sforzata di far passare il messaggio che il chiarimento di Interlagos è stato produttivo, che le ragioni della sua prima guida erano valide e che ora è tutto ok nel team austriaco. Il resto lo ha aggiunto con toni molto decisi Verstappen nell'incontro di oggi coi giornalisti, dicendo (quasi) tutto sulla vicenda. Il 25enne olandese ha spiegato che la sua decisione di non farsi da parte per aiutare Perez nelle ultime tornate del GP del Brasile "non riguardava la posizione" – in quel momento era sesto, col messicano settimo alle sue spalle –  ma invece era accaduto a causa di alcuni "problemi di comunicazione" col muretto della Red Bull.

Max Verstappen in conferenza ad Abu Dhabi
Max Verstappen in conferenza ad Abu Dhabi

"Si trattava di qualcosa che è accaduto all'inizio della stagione e l'ho già spiegato alla squadra in Messico (GP precedente a quello del Brasile, ndr)", ha detto Verstappen motivando il rifiuto di favorire Perez, rifiuto che sarebbe stato provocato dunque da un risentimento sedimentato da parecchi mesi per un episodio ignoto. "La squadra ha capito ed ha concordato con me – ha continuato l'olandese – Siamo andati in Brasile e ho pensato: ‘Andiamo solo a correre, cerchiamo di ottenere il miglior risultato possibile'. Abbiamo avuto un piccolo problema di comunicazione sabato e domenica: non mi era stato detto nulla su un potenziale scambio di posizione o altro. È arrivato solo nell'ultimo giro, quando mi è stato detto alla radio. Avrebbero dovuto sapere già la mia risposta da quello che avevo detto la settimana prima".

Verstappen ha poi spiegato che il tutto è stato poi superato col chiarimento alla presenza del team principal Christian Horner, oltre che di Perez: "Dopo la gara in Brasile abbiamo avuto delle proficue discussioni: abbiamo messo tutto sul tavolo e tutto è stato risolto. Con il senno di poi, avremmo dovuto parlare prima perché non sono mai stato un cattivo compagno di squadra con nessuno. Sono sempre stato molto disponibile e il team lo sa. Metto sempre la squadra davanti perché alla fine è un lavoro di squadra. Penso che quello che abbiamo imparato da questo è che dobbiamo essere un po' più aperti e dobbiamo solo comunicare meglio gli uni con gli altri".

Il campione del mondo ha vissuto molto male tutto quanto è stato detto in questi ultimi giorni, soprattutto perché la vicenda ha prodotto pesanti minacce via social non solo a lui, ma anche alla sua famiglia (peraltro lo stesso è successo con Perez): "Dopo la gara i media hanno dato un'immagine cattiva di me. Non avevano un quadro chiaro, massacrarmi immediatamente in quel modo è stato piuttosto ridicolo ad essere onesti. Perché non sanno come lavoro all'interno del team e quello che la squadra apprezza di me. Quindi, tutte le cose che ho letto sono state piuttosto disgustose. E inoltre, ancora di più, hanno iniziato ad attaccare la mia famiglia, hanno minacciato mia sorella e mia madre, la mia ragazza, mio ​​padre. Per me questo va troppo oltre quando non si conoscono i fatti di quello che è realmente successo. E questo deve assolutamente finire".

Verstappen e Perez all'esterno del box Red Bull ad Abu Dhabi
Verstappen e Perez all'esterno del box Red Bull ad Abu Dhabi

"Se hai un problema con me, va bene, ma non dare la caccia alla mia famiglia perché è semplicemente inaccettabile – ha continuato un accalorato Verstappen – Ma andiamo avanti. Onestamente ho un ottimo rapporto con Checo. Ma non capisco quando le persone non hanno il quadro completo ed iniziano immediatamente ad attaccarmi in quel modo.". L'olandese peraltro non si è riferito solo agli haters ma anche alla stampa: "Non si tratta solo dei tifosi, ma anche quello che hanno scritto su di me molte persone è stato semplicemente ridicolo".

Verstappen ha vuotato il sacco, tranne che per una cosa. A precisa domanda infatti si è rifiutato di dire quale fosse stato il comportamento di Perez ad inizio stagione che aveva portato alla sua reazione dopo così tanti mesi nell'ultimo giro del GP del Brasile. Se del resto si è lamentato del fatto che la gente ne ha scritto e parlato parecchio ed in maniera non corretta – perché non aveva chiaro il quadro della situazione – questa sarebbe stata l'occasione migliore per chiarire anche quel dettaglio non secondario della vicenda. Ed invece niente: "Non entrerò nei dettagli di cosa fosse, perché rimarrà tra me e la squadra. Ma è incredibilmente deludente che non conoscendo i fatti completamente le persone scrivano così tante cose brutte subito. Non so perché lo facciano, ma alla fine scrivendo questo genere di cose contribuiscono a tutti i problemi che scaturiscono dai social media. È incredibilmente deludente leggere questo genere di cose. Perché io so come sono. Il team sa come lavoro con loro. E mi sono sempre comportato bene con la squadra".

A Verstappen è stato poi chiesto nuovamente perché non volesse svelare il ‘torto' di inizio anno di Perez, viste le sue preoccupazioni per le falsità che diffondono i media: "Lo teniamo tra me e la squadra – ha ribadito l'olandese – Ma voglio dire, se non si conosce la vera storia non è necessario scriverla. Sono solo un po' stufo di tutte queste stronzate che girano sempre. Non appena succede qualcosa di negativo, deve essere evidenziato. Ad essere onesti, è abbastanza disgustoso essere parte di tutto questo mentre alla fine non ho fatto niente di male. È solo che le persone hanno frainteso ciò che stava realmente accadendo. Quando tua sorella ti scrive che sta diventando troppo e devi fare qualcosa al riguardo, penso che dica abbastanza…".

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