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Svolta improvvisa nella guerra tra FIA e Formula 1, Ben Sulayem scrive ai team: fa un passo indietro

Una lettera scritta da Mohammed Ben Sulayem e inviata ai team F1 mette fine alla guerra politica tra la FIA e la Formula 1: il presidente della Federazione Internazionale fa un passo indietro spiazzando tutti.
A cura di Michele Mazzeo
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Una lettera sembra aver messo fine, almeno per il momento, alla guerra politica tra FIA e Formula 1 esplosa negli ultimi mesi e per nulla celata dai protagonisti. Il mittente di questa missiva indirizzata ai 10 team e al management F1 è il presidente della Federazione Internazionale Mohammed Ben Sulayem, cioè l'uomo che aveva dato origine a questa annosa diatriba. A far divampare l'aspra battaglia tra il numero uno dell'organo custode delle regole e quello che invece governa tutti gli altri aspetti del campionato automobilistico più prestigioso al mondo infatti era stato proprio il numero uno della FIA che fin dal suo insediamento ha travalicato i tradizionali confini di margine d'azione intervenendo su questioni non di competenza Federale (il supporto pubblico offerto ad Andretti e Cadillac per l'ingresso in F1 come undicesimo team in griglia, l'imposizione di regole che limitano la libertà d'espressione di piloti e altri protagonisti del paddock e, da ultimo, anche mettendo pubblicamente bocca su una presunta offerta per acquisire i diritti commerciali del Circus arrivata a Liberty Media dall'Arabia Saudita) costringendo così Formula One Group ad una dura risposta con tanto di lettera inviata dai propri legali.

Prima ancora che tutte le vetture per il Mondiale di Formula 1 2023 siano state presentate, a meno di un mese dall'inizio del campionato, il Presidente della FIA ha ora deciso di porre fine a questa guerra politica. E lo ha fatto nell'unico modo possibile: facendo un passo indietro. Con una lettera inviata alle scuderie infatti Mohammed Ben Sulayem ha comunicato che d'ora in poi non si occuperà più in prima persona della gestione ordinaria delle attività riguardanti il campionato mondiale di Formula 1 ma delegherà questa incombenza all'ex tecnico Ferrari Nikolas Tombazis, messo di recente, dallo stesso presidente, a capo della nuova struttura federale che si occuperà della F1.

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Il testo della lettera inviata ai team non sembra lasciare spazio a dubbi: "Il mio obiettivo dichiarato era quello di essere un presidente non esecutivo attraverso il reclutamento di un team di manager professionisti, ormai in gran parte completato. Pertanto, andando avanti, il vostro contatto quotidiano per tutte le questioni relative alla F1 sarà con Nikolas (Tombazis, direttore delle corse monoposto) e il suo team, mentre io mi concentrerò su questioni strategiche con il mio gruppo dirigente" si legge infatti nel fulcro della missiva resa pubblica dalla testata britannica Daily Mail.

Alla luce di ciò viene inevitabile chiedersi perché il presidente della FIA abbia fatto questo improvviso passo indietro? Secondo alcune fonti vicine ad ambienti federali la scelta del presidente Mohammed Ben Sulayem sarebbe avvenuta per ragioni politiche dato che, anche i suoi sostenitori più convinti sono stati infastiditi da questo muro contro muro contro la governance della Formula 1, una cosa che, anche in ottica futura, avrebbe sensibilmente ridotto il suo potere per non parlare delle sue chance di rielezione a capo della Federazione Internazionale.

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La versione ufficiale della FIA riguardo ai motivi che hanno portato Ben Sulayem al repentino cambio di rotta, comunicata attraverso un portavoce, racconta invece di un passo già pianificato fin dal suo insediamento: "Questi obiettivi, così come l'annuncio del nuovo assetto del reparto monoposto, sono stati programmati fin dall'inizio di questa presidenza. Il presidente della FIA ha un ampio mandato che copre l'ampiezza dello sport automobilistico globale e della mobilità, e ora che la riorganizzazione strutturale in Formula 1 è completa, questo è un naturale passo successivo" ha difatti fatto sapere l'uomo della Federazione Internazionale riguardo alla decisione presa dal numero uno dell'organo di governo del motorsport mondiale. Al di là delle motivazioni, ciò che è certo adesso è che con questa lettera la guerra tra la FIA e la Formula 1 si è interrotta: se temporaneamente o definitivamente sarà il tempo a rivelarlo.

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