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Nelson Piquet si scusa con Hamilton ma solo a metà: “La traduzione era sbagliata”

Nelson Piquet si è scusato con Lewis Hamilton per l’espressione utilizzata nei suoi confronti, ma ha anche polemizzato perché a suo dire le parole che ha pronunciate non sono state riportate correttamente.
A cura di Alessio Morra
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Il nome di Nelson Piquet è tornato prepotentemente in auge nelle ultime ore a causa di una brutta espressione razzista che il pilota brasiliano ha usato nei confronti di Lewis Hamilton. L'inglese è stato difeso e sostenuto da tutto il mondo della Formula 1 e non solo, e forse pure per questo Piquet ha deciso di scusarsi con Hamilton, anche se nel comunicato ha tenuto a precisare che l'espressione utilizzata (‘negretto') non è offensiva.

Sui social erano rimbalzate alcune dichiarazioni di qualche tempo fa che il tre volte campione del mondo aveva pronunciato nei confronti di Hamilton. Parole orrende. Piquet aveva definito: ‘Negretto' il pilota della Mercedes, e parlando di una manovra fatta nel Gp di Silverstone del 2021 lo aveva definito anche un pilota sporco. Quelle parole sono state stigmatizzate dalla Formula 1, ma poi anche dalla Mercedes e dallo stesso Hamilton, sostenuto poi da tante scuderie, compresa la Ferrari, e tanti piloti, tra cui Leclerc e Ocon.

E dopo aver letto un mare di commenti negativi su di lui, sui social, ha deciso di intervenire Nelson Piquet – che è stato un pilota di altissimo livello negli anni '80 ma che aveva già fatto danni con delle uscite pessime in passato. L'ex pilota ha diffuso un comunicato in cui si è scusato con Hamilton, ma ha altresì detto che quel termine ‘neguinho' (che in italiano sta come ‘negretto') in Brasile non viene giudicato offensivo: "Non difendo quel che ho detto, ma la traduzione circolata non è corretta. Mi scuso con Lewis, la discriminazione non ha posto in F1″.

Nel dettaglio ha specificato che quel termine non è utilizzato come espressione razzista: "Sui media circolano storie riguardo una battuta che ho fatto in un'intervista risalente a un anno fa. Ciò che ho detto è stato mal interpretato, vorrei precisare che il termine utilizzato è stato ampiamente e storicamente usato in modo colloquiale nella lingua portoghese brasiliana come sinonimo di ‘ragazzo' o ‘persona' e non è mai stato inteso in modo offensivo".

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Infine Piquet ha incensato Hamilton, non potendo fare altrimenti considerato il suo palmares, e ha ribadito che non c'è posto per la discriminazione in Formula 1, ma ha pure ancora ribadito che le traduzioni apparse nel mondo non sono corrette: "Non userei mai la parola di cui sono stato accusato in alcune traduzioni. Condanno fermamente qualsiasi suggestione che vuole che io abbia usato quella parola con l'intento di sminuire un pilota a causa del suo colore della pelle. Mi scuso con tutto il cuore con chiunque sia stato colpito, incluso Lewis, che è un pilota incredibile. La traduzione comparsa su alcuni media, che ora sta circolando sui social network, non è corretta. La discriminazione non ha posto in F1 e nella società e sono lieto di chiarire il mio pensiero su questo argomento".

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