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Le imbarazzanti giustificazioni di Red Bull per lo sforamento del budget cap: la F1 non c’entra

Svelate le giustificazioni addotte alla FIA dalla Red Bull per il presunto sforamento del budget cap nel 2021: cibo, stipendi dei giardinieri e altre voci extra F1. Mercedes e Ferrari non ci stanno.
A cura di Michele Mazzeo
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Mentre il Mondiale della Formula 1 si sposta da Singapore a Suzuka (dove nel weekend andrà in scena il GP del Giappone), il paddock della F1 è in fibrillazione per il verdetto della FIA sul rispetto del budget cap delle singole scuderie nella passata stagione e quindi sulle presunte irregolarità commesse a riguardo dalla Red Bull (che nel 2021 ha vinto il campionato piloti con Verstappen) e dall'Aston Martin. Questione, quest'ultima, deflagrata lo scorso fine settimana che ha provocato un vero e proprio terremoto nel Circus innescando una dura reazione di Mercedes e Ferrari (i due team che hanno lottato con la scuderia austriaca per i titoli iridati negli ultimi due campionati) che hanno dato vita ad una insolita alleanza che ha costretto la Federazione Internazionale a rispondere duramente a quelle che ha definito come "speculazioni".

Al netto delle polemiche su come sia venuta fuori la notizia del presunto sforamento del budget cap (cosa che ha riportato in auge i sospetti su una "talpa" in FIA che passa informazioni riservate a Toto Wolff), gli occhi di tutti gli appassionati e addetti ai lavori della Formula 1 sono rivolti adesso all'analisi dei conti 2021 delle varie squadre che il Cost Cap Administration (CCA), l'organo federale deputato al controllo del rispetto del budget cap, renderà pubblica mercoledì 5 ottobre (dopo essersi preso qualche giorno in più rispetto alla data del 30 settembre in cui l'annuncio era originariamente fissato), e dalla quale si evincerà eventualmente anche l'entità dello sforamento del budget (cosa che inciderà in modo sostanziale sulle eventuali sanzioni).

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Secondo le ultime indiscrezioni circolanti in Gran Bretagna infatti l'extra-budget utilizzato dalla Red Bull nel corso della stagione 2021 non sarebbe di 9 milioni di euro (superiore quindi al 5% dell'intero budget cap da 145 milioni consentito dal regolamento) come segnalato da più fonti ma "soltanto" di circa 2 milioni mentre secondo le testate Telegraph e Daily Mail addirittura potrebbe essere considerata colpevole solo di una "infrazione procedurale" e cavarsela dunque solo con una salata multa (come avvenuto in occasione della violazione procedurale commessa dalla Williams lo scorso marzo).

Sembra però che, nonostante le smentite di Christian Horner ed Helmut Marko, la Red Bull abbia effettivamente sforato il budget e stia già preparando la sua difesa per appellarsi ad una eventuale sanzione da parte della FIA che, se la cifra di 2 milioni di dollari fosse confermata, rientrerebbe nell'alveo di quelle che il regolamento definisce come sanzioni "minor overspend" (scongiurando dunque un'esclusione dalle classifiche iridate del 2021 o 2022 o per il prossimo Mondiale) che vanno dalla reprimenda pubblica, alla multa, alla decurtazione di punti nelle classifiche iridate piloti e costruttori, alla squalifica per una gara, alle limitazioni sui test fino alla riduzione del budget cap per l'esercizio successivo (quello della stagione 2023).

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Secondo il tabloid inglese The Sun infatti a Milton Keynes si è già lavorato sulle giustificazioni da addurre alla FIA per lo sforamento del budget cap 2021. La Red Bull dovrebbe infatti sostenere che il denaro-extra speso e non messo nel conteggio complessivo comunicato alla Federazione (da qui la certezza di Horner di aver presentato una documentazione in cui la squadra è al di sotto del limite di spese consentite dal regolamento) non era direttamente correlato alla produzione o allo sviluppo della propria monoposto, ma riguardava altre voci come l'acquisto del cibo per la mensa in fabbrica, il pagamento dell'indennità di malattia dei suoi dipendenti o quello degli stipendi per i giardinieri in congedo.

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Motivazioni quasi imbarazzanti ma che potrebbero anche essere accolte qualora vi fosse margine d'interpretazione nel dettagliato regolamento finanziario della Formula 1. Motivazioni che però non sembrano convincere affatto la Ferrari e, soprattutto, la Mercedes con Toto Wolff che starebbe valutando di dare forfait al GP del Giappone per andare a far sentire le proprie ragioni di persona in FIA sulla vicenda dato che, tutte le altre scuderie hanno sottratto quelle voci al budget cap diminuendo dunque la cifra da poter utilizzare per lo sviluppo della propria vettura. Posizione che la scuderia tedesca e quella del Cavallino hanno tenuto fin da quando la notizia della presunta violazione del budget cap 2021 della Red Bull è diventata di dominio pubblico.

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Il team principal della Mercedes Toto Wolff a Singapore aveva infatti aveva subito fatto notare come anche un milione di dollari in più o in meno può fare la differenza tra vittoria e sconfitta e può andare a falsare ben tre distinti Mondiali: "Si parla di una violazione di milioni di dollari, questo fa la differenza tra vincere e perdere. E questa cosa non riguarda solo la stagione 2021, ma anche quella in corso e quella 2023, visto che la macchina per la prossima stagione è già pronta" aveva infatti detto l'austriaco ai microfoni di Sky nel giorno in cui era venuta fuori la notizia della presunta violazione del buget cap da parte di Red Bull e Aston Martin.

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Ancora più specifico era stato il suo nuovo alleato in questa battaglia politica Mattia Binotto che aveva quantificato il vantaggio che uno sforamento di milioni di dollari possa portare ad un team rispetto ad un altro: "Anche se vi fosse una violazione definita ‘minore', nell'ordine dei quattro milioni di dollari, non sarebbe affatto minore per quanto riguarda le sue implicazioni – aveva infatti spiegato il team principal della Ferrari riguardo ad una presunta infrazione ‘minor overspend' commessa dalla Red Bull –. Quella cifra per noi rappresenta lo sviluppo della vettura di un'intera stagione, l'equivalente di settanta persone in più dentro l'ufficio tecnico che possono trovare soluzioni per essere più competitivi, è un mezzo secondo al giro in pista. Quindi – aveva infine chiosato il numero uno della scuderia di Maranello – non si tratterebbe di noccioline, semmai di un vantaggio per il 2021 che si trascina anche nelle stagioni successive, questa in corso e la prossima".

Posizioni chiare dunque sia da un lato che dall'altro e che dunque sembrano destinate a scontrarsi anche davanti al Tribunale della FIA sempre qualora venga accertata una qualche irregolarità da parte della Red Bull per quel che concerne il budget cap per il Mondiale della Formula 1 2022.

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