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La Red Bull grida al complotto, sospetti sulle ultime mosse della F1: “Basta trucchi manipolativi”

Anche a Miami la Red Bull ha confermato il suo strapotere nel Mondiale di Formula 1 2023 ma il team di Milton Keynes è preoccupato per le ultime decisioni prese dalla FIA e dalla F1 che, a loro dire, su spinta della Mercedes, farebbero parte di un piano orchestrato al fine di penalizzare la scuderia austriaca.
A cura di Michele Mazzeo
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La corsa del Gran Premio di Miami, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha confermato che la Red Bull in questo Mondiale di Formula 1 2023 non ha rivali. L'impressionante rimonta del vincitore Max Verstappen e la quarta doppietta (su cinque gare) andate in scena in Florida infatti sembrano cancellare ogni speranza di ricucire il gap per i team rivali troppo distanti (il terzo, Alonso su Aston Martin, ha chiuso a 20 secondi da Sergio Perez) e alle prese con quella che sembra addirittura una clamorosa involuzione (nel caso della Ferrari).

Nonostante ciò però la scuderia austriaca non sembra essere per nulla tranquilla a causa delle ultime decisioni prese dalla Direzione di Gara FIA in Formula 1 che, a suo dire, farebbero parte di un sinistro piano orchestrato proprio al fine di fermare il dominio del team di Milton Keynes. A far gridare pubblicamente al complotto la Red Bull (che già in passato aveva espresso dei sospetti a riguardo) sono state le modifiche last minute fatte alle zone DRS sia a Baku che a Miami che hanno di fatto ridotto i settori dei tracciati in cui era possibile attivare l'ala mobile (che, insieme alle sospensioni posteriori, è il vero punto di forza della RB19 come evidenziato dalla imbarazzante facilità con cui Verstappen sorpassa tutti in rettilineo).

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E durante il weekend del Gran Premio di Miami, il superconsigliere della squadra guidata da Christian Horner, il vulcanico Helmut Marko, ha espresso i propri sospetti pubblicamente e senza usare giri di parole: "I sorpassi sono sempre stati difficili, ma soprattutto quando le zone DRS sono accorciate. E sappiamo perché succede..." ha difatti esordito l'ex pilota austriaco in un'intervista rilasciata a Motorsport-Magazin prima di gridare apertamente al complotto.

"Le modifiche mirano a ridurre il vantaggio della Red Bull. Dobbiamo smetterla di intervenire con questo tipo di trucchi manipolativi" ha difatti proseguito Helmut Marko accusando apertamente la FIA e la Formula 1 di modificare le zone DRS al fine di danneggiare la squadra di Milton Keynes.

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Il fresco ottantenne (li ha compiuti lo scorso 27 aprile) nel suo j'accuse ha poi tirato in ballo la Mercedes, cioè la scuderia che più di tutte si è lamentata della supremazia Red Bull in questa nuova era della F1 che è cominciata nella passata stagione:

"È strano che, tra tutte le squadre, si lamenti proprio la Mercedes – ha infatti aggiunto Marko –. Per anni la Mercedes ha avuto il motore superiore ed era molto più avanti rispetto alla concorrenza di quanto lo siamo noi adesso. Quando metti in pista un'auto che fa flop per due anni di fila, potrebbe essere più saggio concentrarsi su quello" ha infine chiosato il superconsigliere della Red Bull mettendo fine al suo sfogo chiuso con una velenosa stoccata a quel Toto Wolff che, già dal 2022, ha messo in dubbio la regolarità delle monoposto sfornate da Milton Keynes andando più volte in attrito con Christian Horner.

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