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La Ferrari rischia già di implodere! Vasseur si è stancato, braccio di ferro in atto

Esplode la lotta di potere alla Ferrari: il nuovo team principal Frederic Vasseur si è già lamentato dei suoi poteri ridotti. La stagione sportiva della Rossa parte nelle peggiori condizioni possibili.
A cura di Paolo Fiorenza
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Arrivano clamorosi sviluppi sulle difficoltà palesate dalla Ferrari in questo inizio di stagione: i problemi visti in pista nel primo GP dell'anno in Bahrain sono solo la punta dell'iceberg di un malessere che parte dai vertici della scuderia di Maranello e che rischia di far implodere il Cavallino in maniera imbarazzante ma soprattutto devastante per le sorti delle gesta sportive di Leclerc e Sainz.

Charles Leclerc e Carlos Sainz rischiano di pagare carissima la lotta di potere in atto a Maranello
Charles Leclerc e Carlos Sainz rischiano di pagare carissima la lotta di potere in atto a Maranello

Il quadro delineato oggi dal solitamente ben informato Fulvio Solms sul Corriere dello Sport è da brividi per tutti i tifosi della Rossa: si parla infatti di una "profonda frattura" in atto, tale da minare stabilità e unità del reparto corse in Formula 1 della Ferrari. La rottura riguarda le due figure apicali dell'intera struttura, ovvero il nuovo team principal Frederic Vasseur, che dal 9 gennaio ha preso il posto del dimissionario e criticatissimo Mattia Binotto, e l'amministratore delegato Benedetto Vigna, che avrebbe ‘commissariato' – direttamente su incarico del presidente della Rossa John Elkann – il 54enne francese arrivato dalla Sauber Alfa Romeo.

Benedetto Vigna è il CEO della Ferrari dal settembre 2021
Benedetto Vigna è il CEO della Ferrari dal settembre 2021

Già si sapeva che Vasseur avrebbe avuto meno poteri del suo predecessore a Maranello, con una distribuzione delle sfere di competenza in mano a più persone, ma lo scenario che si sta delineando non va giù all'ingegnere francese, che opera con poteri inferiori a quelli dei suoi nove pari grado nel paddock della Formula 1. Non avrebbe neanche il controllo sui pass della squadra, che da sempre sono prerogativa dei team principal delle scuderie.

Già al suo insediamento Vasseur aveva chiesto la delega sugli sponsor, ricevendo un secco no: è rimasta all'AD Vigna, che l'aveva sottratta a Binotto due anni fa. Stessa storia per la delega alla comunicazione: il responsabile, il tedesco Thomas Hofmann, non riferisce a lui, ma a Charlie Turner, capo comunicazione. L'insoddisfazione di Vasseur è esplosa a tempo di record già a Sakhir, visto che in occasione del primo GP stagionale il francese si è lamentato dei limiti delle sue attribuzioni con alcune persone.

Frederic Vasseur è già stufo della piega che hanno preso le cose in Ferrari
Frederic Vasseur è già stufo della piega che hanno preso le cose in Ferrari

Esternazioni che probabilmente sottendono la volontà di alzare la voce per far capire che la Ferrari di Formula 1 non può essere un semplice ramo d'azienda e che va gestita in modo simile a quello degli altri team del circus, con una figura di massima responsabilità che ha in mano l'intera catena di comando e la possibilità di mettere voce in tutte le aree. Peraltro le lamentale di Vasseur non sarebbero rivolte solo nei confronti di Vigna, ma anche di Lorenzo Giorgetti, Chief Racing Revenue Officer appena arrivato dal Milan.

In questo scenario così fosco, il fresco addio del capo degli ingegneri David Sanchez, Head of Concept Vehicle del Cavallino, andrebbe letto sotto una luce diversa: non sarebbe stata la Ferrari a metterlo alla porta, ma lui a salutare il team. Una conseguenza del nuovo clima che si respira nella scuderia, in cui gli ingegneri non si sentirebbero più con le spalle coperte – e quindi con la possibilità di osare ed eventualmente di sbagliare – come avveniva con Binotto. Con un quadro di questo tipo, si capisce bene che l'affidabilità del motore della SF-23, il degrado delle gomme e tutto il resto palesato a Sakhir passano in secondo piano: i problemi sono ben più gravi in Ferrari e potrebbero condizionare la stagione in maniera irreparabile fin da adesso.

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