Il padre di Sergio Perez trovato privo di sensi dopo l’incidente con Sainz: ricoverato per un’angina
Antonio Pérez è il padre di Sergio Checo, pilota della Red Bull in F1. Da domenica sera, dopo il Gran Premio di Baku in Azerbaijan, è ricoverato in ospedale per un problema al cuore. L'uomo si trovava nella sua abitazione di Città del Messico quando è stato colto da malore, avvertendo un forte dolore al petto, e ha perso i sensi. A salvargli la vita è stato lo staff sanitario accorso sul posto: dopo avergli prestato le prime cure, lo ha trasportato d'urgenza al nosocomio per ulteriori accertamenti.
In ospedale per una grave forma di angina pectoris
Qual è il malessere cardiaco di cui ha sofferto? Secondo quanto riportato ai media messicani ha sofferto di una grave forma di angina pectoris, le sue condizioni sono stabili ed è "in via di guarigione". La tensione e le sollecitazioni per quanto accaduto nella fase conclusiva della gara azera avrebbero causato il mancamento improvviso.
"Lo shock dell'incidente potrebbe averlo causato. Stanno già controllando il mio cuore per vedere perché sono svenuto", le parole del papà di Pérez riportati dai giornali del suo Paese. "Il signor Pérez Garibay è stabile – si legge nella nota ufficiale del Team Pérez -, ma resta in terapia intensiva sotto costante controllo medico, con particolare attenzione alle condizioni del cuore e degli altri organi vitali".
Il malessere dopo l'incidente a Baku tra Sainz e Checo
L'indisposizione è coincisa con il concitato finale di corsa a Baku. Al penultimo giro, un duello con Carlos Sainz s'è concluso con le monoposto (la Ferrari e la Red Bull) finite a muro. I due piloti sono usciti illesi dall'abitacolo: hanno salvato la pelle, non hanno portato a casa nemmeno un punto. Il primo ad avvicinarsi fu proprio il messicano, convinto che la "colpa" di quell'impatto fosse una manovra azzardata a parte dello spagnolo. "Ma è pazzo!", aveva urlato nel Team radio prima di andare a dire due parole all'avversario.
Il caso finito sotto investigazione: cosa è emerso al video dell'inciente
Il caso fu oggetto di investigazione da parte dei commissari di gara: dopo aver ascoltato entrambe le versioni e valutato la ricostruzione video, gli steward hanno scelto di non punire né l'uno né l'altro. In buona sostanza, hanno optato per un "incidente di gara" in cui nessuno dei due – complice anche una visuale non ottimale – ha responsabilità. Un esito che ha lasciato scontenti tanto il Team Ferrari quanto quello Red Bull.
La miglior sintesi di quanto accaduto l'ha fatta Piastri nel retro-podio: "Hanno completato il lavoro…", ha ammesso l'australiano della McLaren (che ha trionfato a Baku), in riferimento alle ammonizioni prese da entrambi per essersi ostacolati a vicende nelle libere.