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F1, la McLaren taglia gli stipendi anche ai piloti Carlos Sainz e Lando Norris

Lo storico team inglese imita alcune società di calcio e riduce lo stipendio dei due piloti. La McLaren è la prima scuderia che decide di agire in questo senso anche nei confronti dei piloti Carlos Sainz e Lando Norris, dopo aver mandato in congedo forzato una parte dei 900 dipendenti, che per altri tre mesi potrebbero rimanere in cassa integrazione.
A cura di Alessio Morra
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L'emergenza Coronavirus ha colpito tutto il mondo, e anche l'economia ha risentito della pandemia. Il mondo dello sport non è esente da ciò. Già tante società di calcio hanno provato a limitare i danni – la Juventus, il Barcellona, l'Atletico Madrid hanno ridotto gli stipendi – e taglia le retribuzioni ai propri piloti anche la McLaren, storico team di Formula 1, che a causa di problemi economici è stato costretto a mettere in congedo forzato una parte degli oltre 900 dipendenti, finiti in cassa integrazione.

La McLaren riduce gli stipendi ai piloti Sainz e Norris

L'a.d. del team di Woking, Zak Brown, ha deciso di mettere in cassa integrazione una parte dei 900 dipendenti che dovrebbero rimanere in cassa integrazione ancora nei prossimi tre mesi. Brown ha trovato un accordo anche con i piloti Carlos Sainz e Lando Norris, due giovani di talento – lo spagnolo è nel mirino della Ferrari, mentre al britannico tutti predicono un grandissimo futuro – che hanno detto sì alla riduzione dell'ingaggio, rinunciando alla stessa percentuale di tutti gli altri dipendenti del gruppo. L'a.d. della McLaren ha detto che questa scelta è stata fatta per garantire il futuro di tutti e questi provvedimenti fanno parte di un piano per garantire che i dipendenti possano tornare al lavoro quando l'economia riprenderà. Secondo la BBC, Zak Brown avrebbe informato anche gli altri team principal della F1, e quindi si può pensare che altre scuderie possano seguire l'esempio della McLaren.

F1 2020, cancellate le prime otto gare

Il Mondiale di Formula 1 doveva partite a metà marzo, dall'Australia, ma la prima gara è stata cancellata a poche ore dal via delle prove libere, poi sono stati rinviati i Gran Premi del Bahrain e del Vietnam, che hanno avuto destino simile a quello della Cina. Poi la FIA e la F1 hanno rinviato anche i Gran Premi di Olanda e Spagna, e cancellato quello di Monaco (l'unico che sicuramente non si terrà in questa stagione), infine è saltato anche Baku. Si spera di partire ufficialmente a metà giugno con il Canada, ma anche quella gara è a rischio. Tutti hanno garantito che il campionato si terrà, magari in forma ridotta con almeno 15 gare.

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