83 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Infiltrati nei team per stanare il doping, l’ultima frontiera dei ciclismo: “Devono avere paura”

A pochi giorni dal Tour de France le perquisizioni effettuate su corridori e membri dello staff della Bahrain hanno acceso di nuovo i riflettori sulla lotta al doping nel mondo del ciclismo. La strategia adesso è cambiata.
A cura di Maurizio De Santis
83 CONDIVISIONI
I vertici dell'Uci hanno annunciato l'evoluzione della strategia nell'azione di contrasto al doping.
I vertici dell'Uci hanno annunciato l'evoluzione della strategia nell'azione di contrasto al doping.

La strategia non sarà più solo quella dei controlli, anche a sorpresa. Per combattere il doping il mondo del ciclismo internazionale ha deciso di fare dell'altro che va ben oltre le ispezioni a macchia di leopardo, improvvise, lasciando alla polizia il compito di fare irruzione e recuperare prove, materiali, qualsiasi cosa sia utile a snidare complicità, far saltare la promiscuità di traffici indiscriminati che si muovono sul filo e sull'interpretazione del regolamento.

Il Tour de France scatterà il 1° luglio, si porta dietro scorie e sospetti della scorsa edizione. A pochi giorni dal via arriva un segnale forte e chiaro: l'idea che si vuole dare (e già messa in atto) è di tolleranza zero, lotta senza quartiere per smorzare sul nascere qualsiasi tentativo di corruzione.

Va letta anche in questo senso l'azione coordinata degli agenti che ha posto di nuovo sotto i riflettori il Team Bahrain. Nell'ultima edizione della Grande Boucle si era ritrovato al centro di un'inchiesta giudiziaria della Procura di Marsiglia, con un comunicato ha fatto sapere che corridori e membri del suo staff sono stati "visitati" da uomini dell'Europol.

Le perquisizioni effettuate a casa di corridori e membri dello staff del Team Bahrain a pochi giorni dall'inizio del Tour de France alzano il livello di attenzione sulla prossima edizione della Corsa.
Le perquisizioni effettuate a casa di corridori e membri dello staff del Team Bahrain a pochi giorni dall'inizio del Tour de France alzano il livello di attenzione sulla prossima edizione della Corsa.

Perquisizioni sono state effettuate in almeno tre Paesi tra Spagna, Slovenia e Polonia. "L'indagine – si legge nella nota della squadra – iniziata quasi un anno fa e senza risultati, continua poco prima del Tour de France e danneggia la nostra reputazione della squadra. Ad oggi non siamo stati informati dei progressi, dei risultati o né abbiamo ricevuto comunicazione sull'indagine dall'ufficio del procuratore".

Quanto accaduto è solo un aspetto della linea tracciata dai vertici dell'Uci. Il direttore generale, Amine Lanaya, ha spiegato come cambierà il piano per stanare, perseguire e punire eventuali attività illecite. Si punterà a tessere la trama di una rete di intelligence infiltrando una sorta di 007 all'interno dei Team, persone insospettabili che avranno il compito di raccogliere informazioni e rompere quel muro di omertà che ancora protegge certe pratiche.

Una vera e propria opera di spionaggio che secondo Lanaya è fondamentale per sapere "cosa succede all'interno delle squadre – ha ammesso a El Pais -. E fate sapere ai corridori che devono avere paura".

83 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views