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Eterno Pantani: dopo 30 anni è ancora 1°, 2° e 3° ad aver scalato più velocemente l’Alpe d’Huez

Malgrado gli scatti di Pogacar per staccare Vingegaard sull’Alpe d’Huez nella 13a tappa del Tour, i due non si sono nemmeno avvicinati ai tempi folli di Marco Pantani, conquistati negli anni 90.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il record di salita sull'Alpe d'Huez è di Marco Pantani, che ha impiegato 36 minuti e 50 secondi per scalare i 22 tornanti disseminati in 13 chilometri e 800 metri di una delle più mitiche ed entusiasmanti montagne, simbolo del ciclismo internazionale e fiore all'occhiello dei Tour de France. Ed è un record che perdura da oltre 25 anni e che resterà intoccato almeno fino al prossimo visto che la 13a tappa della Grande Boucle 2022 con l'arrivo sulla vetta alpina, ha visto lontanissimi gli attuali campioni che si sono dati battaglia: Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard.

Per comprendere l'impresa epica del ‘Pirata' basti rivedere i due scatti imperiosi fatti durante l'ultima ascesa della 13a tappa di questo Tour da parte di Pogacar, lo sloveno che avendo perso la maglia gialla ha fatto di tutto per riprendersela. Due rasoiate che hanno tagliato le gambe a tutti, tranne a Vingegaard sempre incollato a ruota, pur faticando. Due fucilate all'8% di pendenza media su cui solo i fenomeni della scalata possono pensare di fare la differenza. Eppure, anche Pogacar, il "cannibale" dell'era moderna del ciclismo professionista non si è minimamente avvicinato ai tempi epici di Pantani.

Giovedì 14 luglio, Pogacar ha provato a scaricare tutta la propria rabbia e potenza sui pedali prima a 10 chilometri dall'arrivo, poi ci ha riprovato ai 5, infine ha dato fondo a tutte le proprie energie nel rush finale nella volata al traguardo. Risultato? Una scalata conquistata "solamente" dopo 39 minuti e 8 secondi – come sottolinea Eurosport evidenziando un confronto impari. Un abisso rispetto a Pantani che, rapportato allo sloveno si è confermato – e non c'erano dubbi – di un'altra pasta. Il Pirata a distanza di 27 anni ha rifilato al campione della UAE – vincitore degli ultimi due Tour – ben 2 minuti e 18 secondi, ha ancora – virtualmente – vinto per dispersione, senza rivali con la sua unica pedalata in pendenza a mani basse sul manubrio e mulinando come nessuno mai, rapporti impossibili.

Erano gli inizi degli anni d'oro e di gloria del piccolo campione di Cesena. Subito dopo la consacrazione ottenuta nell'edizione precedente quando si fece conoscere al mondo strappando un secondo posto al Giro d'Italia e il terzo al Tour, Pantani nel 1995 riuscì ancora a far meglio su una delle salite che più amava e che oggi lo ricorda maggiormente. Fu un anno costellato anche dalla sfortuna, dai primi incidenti che gli impedirono la partecipazione nella corsa in rosa e di correre la corsa francese trovando la condizione strada facendo. Eppure, fu proprio in quella straordinaria e indimenticabile prima vittoria al Tour de France quando al 13° chilometro staccò tutti e in un imperioso crescendo andò a riprendere ad uno ad uno tutti i fuggitivi, vincendo poi per dispersione al traguardo.

La mitica "fuga" di Pantani sull'Alpe d'Huez del 1994, con Pensec che allarga le braccia in segno di resa totale
La mitica "fuga" di Pantani sull'Alpe d'Huez del 1994, con Pensec che allarga le braccia in segno di resa totale

Quel giorno Pantani batté anche se stesso perché nell'edizione precedente alla Grande Boucle, nel 1994, si era già preso il record assoluto sul tempo di scalata dell'Alpe d'Huez quando concluse la propria fatica – senza vincere – in 37′ e 15 secondi seminando anche in quell'occasione tutti gli avversari, disarmati davanti a tanta potenza. Ma l'immensità del Pirata si ripresenterà ancora una volta tre anni più avanti, nel 1997, alla vigilia della stagione perfetta del '98 con la doppietta Giro-Tour: in quell'occasione,  il Pirata si prese il secondo tempo assoluto di sempre sull'Alpe d'Huez, con un 36′ e 55″ da podio.

Pantani primo, secondo e terzo. L'Alpe d'Huez a distanza di 30 anni è ancora la sua patria, nessuno riesce nemmeno ad avvicinarsi a quei tre tempi, neppure i professionisti di oggi, dotati di biciclette più leggere, aiutati dalla tecnologia che ha fatto passi da gigante nell'aiutare i corridori. Neppure i moderni "cannibali" che animano le folle di questi giorni. Perché Pantani è stato unico e lo sarà ancora. Per sempre.

La Top Ten dei miglior tempi sull'Alpe d'Huez

36′ 50″ – Marco Pantani (1995) Italia
36′ 55″ – Marco Pantani (1997) Italia
37′ 15″ – Marco Pantani (1994) Italia
37′ 36″ – Lance Armstrong (2004) Stati Uniti – cancellato
37′ 41″ – Jan Ullrich (1997) Germania
38′ 00″ – Lance Armstrong (2001) Stati Uniti – cancellato
38′ 10″ – Miguel Indurain (1995) Spagna
38′ 10″ – Alex Zülle (1995) Svizzera
38′ 12″ – Bjarne Riis (1995) Danimarca
38′ 22″ – Richard Virenque (1997) Francia
38′ 36″ – Floyd Landis (2006) Stati Uniti – cancellato

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