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Al Tour è rovente polemica, van Aert sgomita e Sagan esplode: “Immagine pessima per il ciclismo”

La 3a tappa del Tour de France 2022 è stata vinta in volata da Groenewegen, ma la maglia gialla van Aert è stata protagonista di uno sprint ai limiti del regolamento.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Tour de France 2022 lascia la Danimarca e rientra in patria dove prosegue la Grande Boucle che vede ancora in giallo Wout van Aert che difende la propria leadership su Lampaert – straordinaria sorpresa nella crono d'apertura – con 7 secondi di vantaggio. Ma il velocista belga, nell'ultimo arrivo in volata per la 3a tappa è stato protagonista di un fotofinish più che acceso e combattuto spalla a spalla con Peter Sagan.

A oltre 60 km orari, in pieno sforzo per lo sprint conclusivo, a pochi metri dal traguardo Sonderborg si è sfiorata la tragedia ed è esplosa in corsa sia in strada sia dopo l'arrivo per quella che è stata l'ultima tappa danese di questa edizione 2022 della Grande Boucle: protagonisti due pesi massimi della velocità, Peter Sagan e Wout van Aert. Mentre Dylan Groenewegen beffava al fotofinish il belga che ha mantenuto la maglia gialla in classifica generale, a tenere banco è stato lo sprint di van Aert con Sagan a pochissimi centimetri dalle barriere.

Una scena che ha rischiato di trasformarsi in tragedia, con il velocista della Total-Energies che è stato spintonato dal belga a pochi metri dal traguardo, dovendo decelerare per evitare il peggio: una situazione al limite che è stata evidenziata dallo stesso Sagan subito dopo l'arrivo puntando polemicamente il dito indice alla maglia gialla: "Io non ho alcuna facoltà di giudicare quanto è accaduto…" ha poi detto ai microfoni tornando sull'accaduto: "Dalle immagini in TV si vede tutto… ma non bastano le immagini, per capire ciò che è successo devi anche aprire la mente. Sono semplicemente felice di essere ancora qui tutto intero".

La giuria del Tour de France ha posto al vaglio gli attimi finali dell'arrivo in volata e alla fine ha deciso di non punire van Aert per condotta antisportiva e pericolosa. Fatto sta che il belga effettivamente spinge lo slovacco verso le transenne costringendolo a perdere quel millesimo che lo condannerà al quarto posto. Nella ricostruzione della dinamica, si vede benissimo come Sagan stia risalendo dal lato destro della strada quando Van Aert, Groenewegen e Jasper Philipsen reagiscono in mezzo alla strada. Van Aert si è lanciato insieme a Groenewegen e Philipsen alla sua sinistra, portando Sagan a schiacciarsi contro le barriere.

Se la maglia gialla ha provato a sferzare qualsiasi discussione, non così Sagan con il tre volte campione del mondo che non ha avuto peli sulla lingua nel dire ciò che pensa sia accaduto e che cosa sarebbe potuto succedere: "Non penso a me, non mi importa se è stato pericoloso. Di certo è stato dannoso per il ciclismo, un'immagine pessima".

Tra i due non è mai corso buon sangue: già al Tour 2020 sempre in volata erano scoccate altre scintille che avevano alimentato il fuoco della polemica. Sul traguardo di Poitiers in quell'occasione era stato il velocista slovacco a spintonare in modo poi giudicato scorretto dalla giuria, il belga che aveva perso l'attimo giusto per il rush finale. La giuria declassò Sagan che anche in quel caso polemizzò aspramente: "Ho dovuto fare così per evitare le barriere". Frasi che non piacquero a van Aert che dopo il traguardo cercò un confronto ricevendo parole dure di ritorno. Due anni dopo la scena si ripete, ma al contrario. Storie tese, di certo non le ultime.

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