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Chris Wright: il campione che ha sconfitto la sclerosi multipla

Gioca a Reggio Emilia, dove è stato acquistato per cambiare corso alla stagione del club dopo un avvio difficile. Da cinque anni combatte contro la malattia, sconfiggendola ogni giorno in campo.
A cura di Carlo Passarello
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Chris Wright è un uomo che ha affrontato difficoltà di un certo tipo. Ed è per questo che al suo esordio in campo con la Grissin Bon Reggio Emilia non ha certo subito la pressione di ottenere il primo successo in campionato dopo sei sconfitte consecutive. Ha messo in campo leadership e personalità, così la Reggiana si è sbloccata da quota zero in classifica, asfaltando Pistoia al PalaBigi per 90-42. Per lui un esordio da 9 punti in 19 minuti, ma quel che più conta è il successo di squadra. A distanza di poche ore però Wright si è dovuto fermare, patendo un fastidioso infortunio in Eurocup che lo terrà lontano dai campi per un paio di mesi. Ma il giocatore statunitense non vede l'ora di tornare.

Wright al tiro contro Pistoia @PallacanestroReggiana
Wright al tiro contro Pistoia @PallacanestroReggiana

E non solo lui. Infatti il ritorno in Italia del playmaker americano è stato manna dal cielo per il coach Max Menetti, uno che in Emilia ha aperto un ciclo, sfiorando anche lo scudetto, ma che ora si ritrova a ripartire da zero con una squadra dalle ambizioni riviste al ribasso. In estate la scelta di puntare su due playmaker italiani molto giovani: il 20enne Leonardo Candi e il 21enne  Federico Mussini, poi qualche infortunio e soprattutto il filotto di sconfitte. Da qui la scelta del club di tornare sul mercato, per prendere un giocatore di esperienza e personalità. Identikit perfetto quello di Chris Wright. “Sono qui per coach Menetti – spiega appena giunto alla Grissin Bon – anche perché quando ho giocato contro Reggio Emilia, ho sempre apprezzato l’intensità e la fisicità delle sue squadre”.

Il giocatore americano 28enne ha già giocato nel nostro Paese, a Pesaro, Varese e Torino. Prima ancora ha girato il mondo, passando da Porto Rico, Francia, Israele, Francia e Turchia. Proprio in Turchia, nel 2012, gli diagnosticarono la sclerosi multipla. Rimase per quattro mesi in ospedale con un unico pensiero in testa, quello di tornare a giocare a pallacanestro. E ce l’ha fatta con il medico giusto e la testa di uno che non molla mai. Mai per davvero. Dopo quell'esperienza è riuscito anche a coronare il sogno di giocare in Nba, con Dallas è sceso in campo per tre volte nel 2013. “Sono americano, gioco da quando ho 4 anni. Al playground sotto casa me la vedevo con Kevin Durant. Il basket è la mia linfa”, ha raccontato in un’intervista a la Stampa. Eppure dopo la firma del contratto con la Pallacanestro Reggiana ha preferito non parlare della sua malattia.”Voglio solo dire – ha spiegato a margine della presentazione – che in questi anni non ho mai avuto problemi legati alla malattia”.

Il neo-giocatore di Reggio Emilia è nato a Bowie, piccolo centro del Maryland a venti miglia da Washington, ed è uno di qui giocatori specializzati nel cambiare le cose arrivando a stagione in corso. Un vero e proprio giramondo. Con buona pace della moglie, conosciuta quando aveva tredici anni e sposata nel 2015. La coppia ha anche un bambino, Chris Junior. “Ho ancora cinque valige da chiudere e CJ da iscrivere a scuola”, scrive proprio la moglie Erin sul suo blog.

L’impegno sociale di Wright non è solo nella sua storia, ma anche nella sua attività. Da testimonial nella lotta alla sclerosi multipla, ma anche da fondatore della ‘Chris Wright Foundation’. Un ente no profit che aiuta i giovani colpiti dalla malattia. La sfida del nuovo regista di Reggio Emilia è la quotidianità. La sfida della normalità di un ragazzo di 28 anni che ha giocato in Nba e vuole tornarci.

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