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Zaniolo si cosparge il capo di cenere: “Chiedo scusa per quel gesto, ho rosicato”

Nicolò Zaniolo è determinato a dare una immagina migliore di sé in futuro, intanto vuole chiudere un conto col passato: “Chiedo scusa”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Nicolò Zaniolo è in vacanza dopo una stagione in cui – complice ancora problemi fisici e qualche squalifica di troppo, oltre al modulo di Mourinho che lo ha penalizzato un po' – non è riuscito a imporsi come un inamovibile per il tecnico della Roma. I suoi numeri dicono 8 gol e 9 assist, tra cui la rete che ha deciso la finale di Conference League contro il Feyenoord e in precedenza la tripletta al Bodo nel ritorno dei quarti, ma le voci continuano a darlo tutt'altro che incedibile, con un contratto in scadenza tra due anni.

La storia postata poche ore fa da Zaniolo assieme a Chiesa: i tifosi della Juve ci sperano
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Juventus e Milan sono sulle tracce del 22enne attaccante nato a Massa, che il club giallorosso non ha mai tolto con parole chiare dal mercato, valutandolo peraltro non meno di 60 milioni. Nè Zaniolo dal canto suo dichiara amore eterno alla Roma, anzi apre a tutte le soluzioni: "L'interesse di queste grandi squadre mi fa piacere, se pensano a te vuol dire che vali. Mi alleno ancora più motivato: voglio dimostrare che sia giusto essere accostato a questi top club. Io nella Juve al posto di Dybala? L'accostamento mi sembra anche eccessivo. Certo, mi fa piacere. Ma lui è unico, un giocatore fantastico, fortissimo. Vediamo. La vita è imprevedibile, in futuro non si sa mai cosa succede. Penso al presente. Mi alleno intanto. E aspetto", spiega a Sportweek.

Con Mourinho non tutto è stato rose e fiori quest'anno: Zaniolo è rimasto in panchina per tutto il derby di ritorno vinto per 3-0 ed era partito dalla panchina anche contro lo Spezia, altra partita cui teneva particolarmente: "Le decisioni del mister le accetto, perché… decide lui, anche se il derby avrei voluto giocarlo. Come volevo giocare a La Spezia, contro la squadra della mia città. Penso che tutti al posto mio avrebbero voluto giocare quelle due partite lì. Poi accetto le scelte del mister, se ha deciso così un motivo c'era, però un po' l'amaro in bocca resta. Il mio ruolo? Il 3-5-2 non esalta al massimo le mie caratteristiche, io preferisco il 4-3-3 o il 4-2-3-1, però se il mister decide di giocare così e di mettermi lì davanti io devo dare il 100% lì, per la squadra e per raggiungere il risultato".

Nicolò Zaniolo solleva la Conference League a Tirana
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A proposito di derby, all'andata la Roma fu sconfitta per 3-2 e Zaniolo al momento della sostituzione ad un quarto d'ora dalla fine fu immortalato in un gesto volgare diretto ai tifosi della Lazio. Adesso, a distanza di mesi, è arrivato il momento delle scuse: "È stato dettato anche dalla sconfitta che avevamo subìto, che è stata una brutta sconfitta. Il derby di Roma è il derby di Roma. Se ho offeso qualcuno, chiedo scusa. Però fa anche un po’ parte dello sfottò con cui la città convive da sempre. E per me è finita lì in campo, dove si fanno cose che a mente lucida non faresti. Senti la maglia che hai addosso e tutta la gente per cui la indossi. Avevamo perso un derby in casa che non volevamo perdere, ho un po' rosicato ed è venuto fuori quel gesto. Chiedo scusa, ancora".

L'ex interista si ripropone di dare una versione migliore di sé in futuro, a quasi 23 anni – e con un figlio – è arrivato il momento di maturare definitivamente: "Sto capendo che è inutile incazzarsi, si sprecano energie. Non so perché finisco sempre in mezzo alle polemiche e neanche me lo chiedo più. Penso a migliorare, quello che succede intorno è contorno e spesso non ha nessuna importanza. In campo alla fine ci vado io e la squadra. E quel che conta è vincere le partite, non parlare. Ho imparato a non ascoltare, all'inizio non nego che ascoltavo parecchio e diciamo che un po' mi toccavano le cose che si dicevano. Poi capisci che è meglio mettere i tappi e andare in campo a fare quello che devi fare. E che sai fare. So di essere un ragazzo molto fortunato. Madre Natura mi ha donato un grande talento. Devo essere bravo a custodirlo e non perdere le occasioni che ho per tirarlo fuori".

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