Zaniolo emarginato da tempo dallo spogliatoio Roma: alcuni compagni non gli parlavano più
Prima lo striscione affisso nei pressi del Colosseo, poi l'inseguimento in macchina da parte di alcuni tifosi, l'intervento della polizia e le offese scritte sui muri documentate dalla madre e la sorella attraverso delle storie su Instagram. "Traditore, me**a senza onore" è il pensiero che gran parte della tifoseria della Roma ha espresso proprio con questa frase comparsa al Colosseo scritta su uno striscione che indica chiaramente come i giallorossi abbiano completamente chiuso con Nicolò Zaniolo. José Mourinho, prima della partita contro il Napoli, aveva chiaramente spiegato per filo e per segno tutto ciò che è accaduto nei giorni precedenti alla partita con lo Spezia quando il giocatore chiese di non essere convocato.
Nel mezzo c'era il trasferimento al Milan, poi sfumato, e quella voglia di cambiare ambiente nonostante sia sempre stato considerato da tutto il popolo giallorosso come l'eroe di Tirana, colui il quale con il suo gol consentì alla Roma di vincere la prima edizione della Conference League. "È da un mese che il giocatore dice ogni giorno di voler andare via – disse Mourinho – Quando un calciatore dice non solo all'allenatore ma soprattutto alla società e anche ai compagni ogni giorno di non voler vestire la maglia della Roma e di non volersi allenare con il gruppo, allora devo dire purtroppo". Una sorta di chiarimento completo nei confronti del popolo romanista che non si aspettava una rottura di questo tipo. Il Messaggero, inoltre, aggiunge nuovo dettagli a questa vicenda sottolineando come da tempo i rapporti con lo spogliatoio e alcuni compagni fossero ormai ai minimi storici.
Il quotidiano romano fa sapere come, inevitabilmente, oltre ad aver completamente rotto con Mourinho, Zaniolo avesse ormai ridotto ai minimi anche i rapporti con la società – che si è letteralmente infuriata dopo il rifiuto alla ricca offerta del Bournemouth – e soprattutto con i tifosi, stufi del suo rendimento altalenante e che forse avevano già capito che qualcosa stesse andando storto. Nel mezzo c'era già probabilmente la consapevolezza che il Milan avrebbe provato ad affondare il colpo con Tiago Pinto forte di un accordo di massima tra i rossoneri e lo stesso Zaniolo. Ma invece non è andata così e il giocatore è dovuto andare via, fuggire da Roma per rifugiarsi a La Spezia con la sua famiglia.
Era l'unico modo per evitare che la situazione precipitasse sperando che nell'ultimo giorno di mercato qualcosa possa cambiare e possa finalmente arrivare l'offerta giusta oltre a quelle già rifiutate proposte da Bournemouth e Leeds. Il Messaggero mette in evidenza anche un altro aspetto di questa vicenda. Zaniolo da tempo era praticamente emarginato dallo spogliatoio, un pesce fuor d'acqua. Il rapporto teso con Mourinho ha rovinato evidentemente anche quello con il resto della squadra. E infatti il quotidiano romano sottolinea come Zaniolo, con qualche suo compagno ormai non parlasse più da diverse settimane. Un segnale inequivocabile di come Roma non sia ormai più casa sua. Il giocatore ha vissuto l’ultimo mese da separato in casa ed è stato rigettato dall’ambiente che non ne vuole più sapere. Deve sperare che in queste ultime ore di mercato qualcosa possa cambiare altrimenti resterà in giallorosso fuori rosa fino al termine della stagione.
