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Viene fuori il vero motivo dell’addio di Ranocchia al Monza: “È stato un signore”

La decisione presa dal calciatore è stata difficile, dietro la sua scelta ci sono motivazioni personali molto forti e una convinzione. Ha colto tutti di sorpresa, a cominciare dal club. Sono questi i particolari che fanno l’uomo prima ancora del calciatore.
A cura di Maurizio De Santis
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Andrea Ranocchia ha rescisso il contratto con il Monza, cosa c'è dietro la sua decisione.
Andrea Ranocchia ha rescisso il contratto con il Monza, cosa c'è dietro la sua decisione.

Ha rinunciato a quasi 2 anni di stipendio. Intascare soldi (circa 4 milioni) per non giocare lo avrebbe fatto sentire un privilegiato. Andrea Ranocchia non se l'è sentita e, complice un infortunio che s'è rivelato più grave del previsto, ha fatto sapere al Monza che avrebbe rescisso il contratto biennale firmato nell'estate scorsa. Il club brianzolo lo aveva ingaggiato a parametro zero dopo il suo addio all'Inter, di cui aveva indossato la maglia per 12 anni: era il calciatore d'esperienza al quale affidare la difesa della neo-promossa che prova a lottare per restare in Serie A.

A 34 anni le conseguenze della lesione riportata a Napoli il 21 agosto scorso (frattura composta del perone della gamba destra e distorsione della caviglia destra) hanno spinto il calciatore e l'uomo a riflettere. A interrogarsi sul futuro, sulla necessità di iniziare a guardare alla propria vita sotto un'altra prospettiva. A trasformare il brutto scherzo che gli ha fatto la sorte in un'occasione per ritagliarsi una nuova vita, un'altra opportunità rispetto a quella di calciatore.

Il grave infortunio subito da Ranocchia risale al 21 agosto scorso, lo ha riportato nella partita di campionato giocata contro il Napoli al Maradona.
Il grave infortunio subito da Ranocchia risale al 21 agosto scorso, lo ha riportato nella partita di campionato giocata contro il Napoli al Maradona.

Tra tempo di guarigione, riabilitazione e recupero della migliore condizione sarebbe rimasto fuori un bel po' di tempo. E, cosa peggiore, con il dubbio che una volta tornato il suo standard di rendimento non sarebbe stato soddisfacente. A scavare dentro di lui come un tarlo era stato anche l'esito degli ultimi controlli che sembravano aver dilatato il suo periodo di stop.

Ecco perché Ranocchia ha preso una difficile ma sincera: chiudere il proprio rapporto con il Monza e poi, chissà, appendere anche le scarpette al chiodo. È una cosa a cui pensato in maniera seria. Se proprio deve chiudere la sua carriera, non vuole farlo rappresentando un fardello né tra le pieghe di prestazioni al di sotto delle attese. "Il suo gesto – le parole di Galliani al Corriere della Sera – mi hanno confermato quel che pensavo di lui. È un vero signore, una persona perbene. Un gentiluomo".

Per l'ex centrale di Bari e Inter il Monza rappresentava l'ennesima sfida della carriera. Un'avventura stimolante abbastanza per rimettersi in gioco anche alla sua ‘veneranda' età. Tant'è che la prima reazione dopo l'infortunio era stata orgogliosa: "Lottando! Grazie a tutti per i vostri messaggi. Posso solo dirvi che tornerò presto" era il messaggio condiviso sui social network a fine agosto, nel quale si mostrava con la gamba ingessata e circondato dai figli.

Anche il post nel quale si complimentava con la squadra per la prima vittoria in Serie A (lo storico risultato contro la Juventus) non lasciava presagire una piega del genere. Qualcos'altro ha preso il sopravvento. Il timore di non poter essere più utile come immaginava, di non riuscire a tornare al top della condizione abbinati alla serietà di non voler essere pagato per star fermo hanno cambiato tutto. Ha colto tutti di sorpresa, a cominciare dal club. Sono questi i particolari che fanno l'uomo prima ancora del calciatore.

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