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Mondiali in Qatar 2022

Tifosi giapponesi puliscono lo stadio dopo la partita, ma il Giappone neanche giocava: “È rispetto”

I sostenitori del Sol Levante lo hanno fatto durante il match inaugurale tra Qatar ed Ecuador. Ma non è un semplice gesto di cortesia né è la prima che lo fanno, dietro quell’atteggiamento c’è qualcos’altro di più importante.
A cura di Maurizio De Santis
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I tifosi del Giappone hanno ripulito i posti occupati per assistere alla partita tra il Qatar e l'Ecuador.
I tifosi del Giappone hanno ripulito i posti occupati per assistere alla partita tra il Qatar e l'Ecuador.
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Lo hanno fatto di nuovo perché la buona educazione è per sempre. E qualcosa che hai oppure no. I tifosi giapponesi se ne sono distinti ancora una volta dando il buon esempio quanto a rispetto. Chi li osserva si stupisce, per loro è qualcosa di naturale, endemico, è questione culturale. È la normalità, nulla di cui stupirsi. Eppure ogni volta che lo fanno provocano a tutti i sostenitori la stessa reazione: li lasciano a bocca aperta perché quasi nessuno mostra la stessa compostezza.

Nel Paese arabo la nazionale del Sol Levante è inserita nel Gruppo E, uno dei gironi più difficili dei Mondiali per la presenza di Germania e Spagna oltre al Costa Rica. Mercoledì prossimo debutterà ufficialmente contro la selezione tedesca ma non è l'aspetto sportivo che la tiene (almeno per adesso) sotto i riflettori. È il contegno dei suoi sostenitori a guadagnare la copertina a corredo di un match che non vedeva il Giappone in campo. Erano presenti allo stadio domenica sera per la partita inaugurale tra Qatar ed Ecuador e hanno fatto scalpore.

La buona educazione dei fan nipponici non è un gesto di cortesia ma una questione culturale.
La buona educazione dei fan nipponici non è un gesto di cortesia ma una questione culturale.

"Perché lo fate?", è stato chiesto ad alcuni di loro. La risposta è stata semplice, semplice. A essere stupiti sono proprio gli spettatori nipponici che replicano: "Abbiamo molto rispetto del posto in cui siamo, non lo lasciamo mai sporco". È una sana abitudine, qualcosa che nasce spontaneo, nulla di artefatto. È così e basta, non sarebbero in grado di fare diversamente. Hanno portato via perfino le bandierine che avevan trovato sui loro posti, lasciarle lì sarebbe stato imperdonabile.

Basta andare un po' indietro nel tempo per avere qualche altro esempio del genere. Quattro anni fa, in occasione dell'edizione della Coppa del Mondo giocata in Russia (2018), il Giappone e i giapponesi balzarono all'occhio per l'approccio, la delicatezza delle buone maniere, la condotta avuta nel bene e nel male. Ripulire è molto più di uno scambio di cortesie ma la messa in atto di insegnamenti che costituiscono l'abc della educazione loro impartita fin da piccoli. A scuola i ragazzi contribuiscono a tenere in ordine le aule e i corridoi, trovarsi allo stadio (che sia in casa propria oppure all'estero) è la stessa cosa.

I fan nipponici ebbero lo stesso atteggiamento al termine della gara contro la Colombia (vinta per 2-1), quando furono visti cestinare tutti i rifiuti in enorme sacchi di plastica. Così come calciatori e staff della nazionale, che allora sfiorò una storica qualificazione ai quarti di finale contro il Belgio, lasciò lo spogliatoio lindo e pinto, perfetto, tirato a lucido nonostante la grande delusione subita.

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