60 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Spinazzola in campo dopo 10 mesi, rivive l’incubo: “L’infortunio mi ha mangiato lentamente”

In Fiorentina-Roma ha giocato i minuti di recupero che hanno decretato il suo rientro ufficiale dopo l’infortunio al tendine d’Achille: “Ho pensato anche di non farcela”
A cura di Alessio Pediglieri
60 CONDIVISIONI
Immagine

Ultima partita giocata, Italia-Belgio il 2 luglio 2021, gara degli Europei in cui Leonardo Spinazzola si infortunò gravemente al tendine d'Achille. Poi un lunghissimo tunnel, a volte quasi interminabile, durato oltre 10 mesi, fino alla conclusione di un vero e proprio incubo: è il 9 maggio 2022 e Josè Mourinho lo inserisce al 90′, al posto di Karsdorp. Giocherà solamente i cinque minuti di recupero, la Roma perderà al Franchi contro la Fiorentina, ma poco o nulla importa davanti al ritorno ufficiale in campo. Dopo 311 giorni da quel 2 luglio, dopo 375 giorni dall'ultima volta che ha vestito la casacca giallorossa.

Un rientro quasi passato inosservato, dal profilo basso come è stato l'intero calvario dell'esterno difensivo romanista e della nazionale che ha trascorso quasi un anno intero lontano dalle partite, per quel tendine d'Achille lacerato che lo obbligò a vivere il suo mondo da spettatore, assistendo a quanto gli accadeva attorno. Ha avuto l'onore di fregiarsi del titolo europeo con l'Italia di Mancini ma non ha potuto aiutare gli azzurri nel momento del bisogno, con il crollo nella fase finale delle qualificazioni e l'onta dell'eliminazione ai Mondiali in Qatar. Così come non ha potuto dare il proprio contributo alla nuova Roma di Josè Mourinho che fino a lunedì sera aveva visto solo in allenamento o in tribuna.

Leonardo Spinazzola "is back", è tornato, come ha festeggiato nelle storie social a poche ore dal suo ritorno in campo, rivestendo la maglia della Roma con il numero 37 sulla schiena che ha fatto il suo ingresso dopo sei panchine che ne avevano accresciuto l'ansia del rientro. Lo dirà il tempo se questa lunghissima attesa sarà servita a lasciarsi definitivamente alle spalle il più brutto momento professionale del 29enne esterno giallorosso che,  intanto, ha esultato e si è preso le dolci parole di Mourinho nel post partita.

Bisognerà avere ancora pazienza: se l'incubo è terminato, ora ci sarà un nuovo inizio. Dieci mesi senza giocare sono troppi per pretenderne la presenza costante da subito, già sufficiente sapere che non avrà ricadute. Dopotutto il check medico era stato perentorio: aspettare, senza precorrere i tempi post operatori o rieducativi. "Peccato per il risultato finale, ma sono felice, è stato bello tornare. Anche quattro minuti ora sono importanti, mi sento di nuovo me stesso e so che posso diventare ancora più forte" ha detto nel post partita. Senza dimenticare quanto passato: "Ho avuto paura di non riuscire a rientrare" confessa. "Nei primi 3-4 mesi post operazione credevo di potermi mangiare l'infortunio, poi è stato lui a iniziare a mangiarmi lentamente… Ma ora sono felice, sono qui". Con un ultimo sogno nel cuore, la finale di Tirana: "Posso anche non giocarla, l'importante è vincerla".

60 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views