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Spalletti tiferà Napoli da casa: “Io non gufo, gli altri lo dicono e poi fanno in maniera diversa”

Luciano Spalletti è emozionato alla fine di Napoli-Sampdoria, ma non cambia idea sull’addio agli azzurri: “Non si fanno i ripensamenti, io devo essere fedele a me stesso”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Grandi emozioni al Maradona, per l'ultima in casa del Napoli scudettato, che ha battuto per 2-0 la Sampdoria con le reti di Osimhen e Simeone. La squadra azzurra chiude a 90 punti, un risultato strepitoso che porta la firma in calce del suo tecnico Luciano Spalletti.

Il 64enne toscano lascerà la squadra azzurra a fine stagione, nessun ripensamento, come spiega a DAZN a fine partita: "Non si fanno i ripensamenti, io devo essere fedele a me stesso. Ormai è una decisione che ho preso, l'ho ragionata. Per cui faccio dieci metri indietro, apro il cancellino e vado in tribuna a vederli".

E proprio a questo proposito, Spalletti ci tiene a precisare qualcosa: "Io anche da casa sarò sempre a vederli e fare il tifo per loro. E io non gufo, non ce l'ho proprio questa cosa. Gli altri lo dicono e poi fanno in maniera diversa, no no. Non mi appartiene".

Luciano Spalletti e Victor Osimhen, un asse fortissimo
Luciano Spalletti e Victor Osimhen, un asse fortissimo

Luciano sa che sarà dura, del resto nelle scorse ore ha parlato di "troppo amore": "Ci saranno dei passaggi che ci mettono tutti in difficoltà, io e i miei familiari ad avermi sempre tra le scatole. E poi naturalmente quando vedremo la squadra entrare in campo, giocare, partire per il ritiro, sapere che dovevo essere lì con la valigia e prendere l'aereo con loro, è chiaro che un po' di emozione ci sarà".

Nessuna presunzione di dare consigli all'allenatore che verrà a Napoli dopo di lui: "Consigli a un collega diventa difficile darli, semmai gli direi di fidarsi di questi ragazzi, perché hanno una qualità umana e calcistica che possono fare anche da soli a far girare la palla che sarà un bel vedere".

"È una giornata incredibile, perché si riceve tutta questa passione e questo entusiasmo e diventa difficile gestirlo. Sembra essere nel cuore di Napoli mentre pulsa – prova a spiegare uno Spalletti rapito dal Maradona – Tutto questo emoziona e diventa difficile essere al livello di tanta passione. Noi dobbiamo restituire tutto l’amore che si riceve, ma diventa impossibile. Il tatuaggio? L’ho fatto per poterlo vedere quando voglio, sarà la mia bellissima cicatrice".

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