Serie A, il Parma conferma la decisione: “Andiamo in ritiro”
Il protocollo del calcio post coronavirus è stato aggiornato, si attendono le ultime disposizioni per capire se adesso sarà il reale primo passo verso la ‘fase due' del calcio italiano che dovrebbe prevedere la ripartenza del campionato per giugno. Nessuna certezza, tante, forse troppe, le perplessità mentre continuano ad alzarsi diverse voci dal coro tra Lega, Federazione e società. Intanto, c'è chi ha preso ancora 24 ore prima di effettuare le sedute collettive, chi sta monitorando la situazione in attesa di sviluppi e chi prova a precorrere i tempi. Come il Parma che ha confermato la scelta di alcuni giorni fa di tenere i giocatori, lo staff tecnico e alcuni dipendenti (il famoso ‘gruppo squadra‘) direttamente in ritiro da lunedì 18 maggio.
Dunque, scelta meditata e confermata, con i gialloblù che si fermeranno al Centro sportivo di Collecchio per iniziare l'isolamento richiesto per poter continuare ad allenarsi e a preparasi. A confermare la scelta della società è stato il direttore sportivo Daniele Faggiano che ha ribadito la scelta del club, al di là degli sviluppi che il confronto tra calcio e istituzioni prenderà nelle prossime ore. Collecchio è uno dei centri che ha già compiuto gli interventi necessari per garantire le regole del protocollo medico-sanitari richiesti e non dovrebbe avere problemi nel superare anche i controlli previsti dai commissari Figc per verificarne l'efficacia.
Il ‘gruppo squadra', circa una sessantina di persone, è stato già sottoposto a test sierologici e tamponi, anche per i due calciatori risultati positivi al primo controllo e negativi al secondo effettuato nell'arco delle 24 ore. Isolati e monitorati, torneranno a disposizione a fine quarantena. Ma se il Parma continua sulla propria strada forte di una organizzazione che ha permesso tutto ciò, l'allarme arriva per altri club che potrebbero non disporre delle risorse necessarie per ristrutturare i centri di allenamento sulle disposizioni richieste e affrontare spese e logistiche di maxi-ritiri. E' l'allarme lanciato da Piero Volpi, responsabile medico dell'Inter che ha evidenziato le reali problematiche per ospitare in totale sicurezza sanitaria gruppi da 60-70 persone: "Tutti vogliono riprendere a giocare, ma non tutti si possono garantire strutture adeguate per farlo in sicurezza. La preoccupazione c'è ed è reale".