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Mondiali in Qatar 2022

Scandalo ai Mondiali, nello spogliatoio della Serbia c’è una bandiera inaccettabile: ora rischia

Il drappo apparso nello spogliatoio dei balcanici in occasione della gara dei Mondiali con il Brasile fa discutere: due parole scritte su un simbolo sono sembrate un atto di sfida nei confronti della storia. “La Fifa prenda provvedimenti”.
A cura di Maurizio De Santis
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La bandiera del Kosovp apparsa nello spogliatoio della Serbia in occasione della sfida ai Mondiali col Brasile.
La bandiera del Kosovp apparsa nello spogliatoio della Serbia in occasione della sfida ai Mondiali col Brasile.
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La bandiera della discordia è apparsa nello spogliatoio della Serbia e anche sugli spalti dell'Iconic Stadium di Lusail. Era appesa alle divise di un paio di calciatori, faceva bella mostra con tanto di messaggio ‘politico' che ha generato polemiche. Non il semplice drappo del Paese balcanico ma quasi un atto di sfida contro la storia: due parole scritte su un simbolo hanno riportato indietro le lancette del tempo agli Anni Novanta quando il conflitto si scatenò nel cuore dell'Europa.

Sul labaro ci sono lo stemma e le sfumature di colore iconiche (il rosso, il blu e il bianco) ma c'è un dettaglio che fa discutere: c'è disegnata la mappa del Kosovo, che è libero e indipendente dal 2008, sulla quale campeggia in serbo quel "non c'è resa" che evoca scenari del passato e segni profondi sull'anima e le coscienze delle persone.

La reazione a quel simbolo è stata immediata, in particolare da parte delle comunità social albanese che proprio nel Kosovo rappresenta l'etnia con maggiore rappresentanza tra la popolazione ma il filo rosso che unisce quei territori conduce ad altro: al sogno del governo di Tirana di vedere riunificato quel lembo di terra all'Albania.

Ad alimentare attenzione su quel gesto c'è un altro particolare: la Serbia è nello stesso girone della Svizzera nella quale giocano calciatori di origine albanese come Granit Xhaka e Xherdan Shaqiri, in passato puniti per le esultanze dopo un gol che mimavano l'aquila bicipite perché questi gesti – fatti in occasione di match contro la Serbia – che richiamavano lo stemma dell'Albania vennero tacciati come politici

La bandiera della discordia esposta dai tifosi balcanici anche sugli spalti.
La bandiera della discordia esposta dai tifosi balcanici anche sugli spalti.

Almeno per adesso la Fifa non ha mosso passi ufficiali, lo ha fatto la federazione calcistica del Kosovo che attraverso un comunicato ufficiale ha reso noto di aver chiesto al governo del calcio mondiale di intervenire sulla questione per punire quello che è stato qualificato come una "provocazione" e al tempo stesso un "atto aggressivo", un'azione "che incita all'odio tra i popoli".

La Federcalcio del Kosovo – si legge nella nota – rende noto di aver presentato oggi un reclamo alla FIFA per l'azione aggressiva della nazionale serba, proseguita nella partita contro il Brasile, nell'ambito del "Qatar 2022" Mondiali con la retorica sciovinista nei confronti della Repubblica del Kosovo. Prima di questa partita, negli spogliatoi della nazionale serba è stata collocata una bandiera, che mostra la mappa del Kosovo con i colori della bandiera serba, con la scritta ‘Nessuna resa'.

Il Kosovo è uno Stato indipendente e democratico, nel massimo rispetto dei diritti umani e accettato dagli Stati più potenti del mondo, e come tale continuerà il suo cammino, a prescindere da provocazioni come quest'ultima.

La richiesta della federcalcio del Kosovo è molto dura: auspica qualcosa di più che un semplice ammonimento ma una punizione formale, efficace e in applicazione rigorosa delle regole stesse della Fifa.

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