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Sabatini a Fanpage: “Ho un colloquio con un grande club, con Iervolino una deriva cattiva”

Walter Sabatini ha parlato in un’intervista esclusiva a Fanpage.it pochi giorni dopo la separazione dalla Salernitana. Una lunga chiacchierata tra passato, presente e futuro.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Tra Walter Sabatini e la Salernitana è finita male. Lo scontro con il presidente Danilo Iervolino sulla commissione da sottoscrivere all'agente di Lassana Coulibaly è stato motivo di rottura insanabile tra il direttore sportivo dei granata, artefice della salvezza dei campani in Serie A, e lo stesso patron che ha rilevato il club lo scorso 31 dicembre. Sabatini, in una lunga intervista concessa a Fanpage.it, è tornato sullo strappo con Iervolino e sul suo presente, tormentato per il brusco epilogo del legame – breve ma intenso – con la città di Salerno. Inevitabile anche uno sguardo al futuro, già movimentato secondo quanto confermato dall'esperto ds: "Sono in attesa di un colloquio, ho dato la mia disponibilità".

L'ultima foto di Sabatini sulla panchina della Salernitana prima dell'ultima gara con l'Udinese
L'ultima foto di Sabatini sulla panchina della Salernitana prima dell'ultima gara con l'Udinese

Sabatini, come passano le sue giornate a pochi giorni da una separazione così traumatica?
"Trascorrono con grande rammarico e con la certezza che ci sarà qualcosa per me. Sto solamente aspettando".

Iervolino l'ha delusa?
"È esattamente quello che pensavo che fosse. Resta un grande presidente, questo ci tengo a dirlo: ha salvato due volte la Salernitana, la prima evitando la scomparsa del club, la seconda scegliendo me per non retrocedere in Serie B. E per questo ha tutta la mia ammirazione. Ora pare che ci siano diatribe costanti, lui la mette sul piano ideologico e io sul pratico. È giusto che lui faccia ideologia, mentre io sono un dipendente, un lavoratore di tutti i giorni, e devo affrontare i problemi nello specifico: mi riferisco alla storia delle commissioni".

Lassana Coulibaly: la commissione da corrispondere al suo agente ha scatenato lo scontro tra Iervolino e Sabatini
Lassana Coulibaly: la commissione da corrispondere al suo agente ha scatenato lo scontro tra Iervolino e Sabatini

Vi siete scontrati per Coulibaly.
"C'era un giocatore da proteggere e c'è ancora. Un giocatore importante, un artefice della salvezza. Lassana Coulibaly insieme a Bohinen e Ederson ha costituito il pacchetto di centrocampo più forte della Serie A per un lungo periodo di tempo, a detta di tanti miei avversari e persone di calcio con cui ho parlato. A prescindere da me e dalle commissioni, spero che la Salernitana riesca a proteggerlo".

Le modalità della separazione dalla Salernitana dopo il comunicato ufficiale le hanno dato fastidio?
"La dice lunga sullo stato d'animo delle persone. Come ringraziamenti mi aspetto solo quelli della gente, che sono puntualmente arrivati in quantità industriale, una cosa che mi rende orgoglioso. Per il resto non mi aspetto nulla da nessuno. Mi dispiace che questa deriva sia diventata così cattiva. Sono certo che la gente di Salerno se ne dispiaccia e dispiace anche a me. Io però sono vergognosamente adulto e quindi preparato a tutto: ho visto tutto, vissuto tutto e per questo porgeremo lo sguardo altrove, seguendo sempre con grande affetto la Salernitana".

L'esultanza di Danilo Iervolino sotto la curva Sud granata dopo la salvezza acquisita
L'esultanza di Danilo Iervolino sotto la curva Sud granata dopo la salvezza acquisita

Iervolino si è già intestato una battaglia delicata come quella sulle commissioni. È più coraggio o incoscienza?
"Secondo me è una battaglia coraggiosa, ma anche incentrata su un principio generale. Il calcio è fatto di contingenze, non di ideologie, e per questo bisogna vedere sempre qual è l'interesse dell'azienda. Io su questo non discuto Iervolino: lui fa quello che vuole e non sono io il suo interlocutore in questo momento".

È vero che avevate idee diverse sul possibile acquisto di Cavani?
"No, Cavani l'ha tirata fuori come una grande suggestione. Io ho solo detto che era un grande errore, perché è quello che mi compete dire. Io so quanto guadagna Cavani e so qual è il suo stato d'animo: tornare dalla Premier League per venire a giocare alla Salernitana… Io sono una sorta di poeta o sognatore, ma sono molto pragmatico e so perfettamente quali sono i giocatori che possono venire con entusiasmo a giocare a Salerno: sono i Mazzocchi, non i Cavani. Lui è un grande calciatore e l'ho avuto a Palermo, Iervolino no. Quindi so perfettamente di chi stiamo parlando. Conosco le sue spigolosità caratteriali e le sue caratteristiche e so che Cavani a Salerno non verrà mai. Se poi Iervolino sarà così convincente e bravo a prenderlo, avrà fatto un'operazione che sarò il primo ad applaudire".

Nello scorso mercato ci aveva pensato?
"Per la Salernitana io non l'avevo mai sentito perché non faccio cose impossibili. So perfettamente che Cavani non sarebbe venuto, figuriamoci a gennaio nel pieno dell'attività. Oggi è un discorso che si può anche riaprire, se Iervolino ci riuscirà sarà una mossa straordinaria".

Ederson, il grande colpo di mercato di gennaio messo a segno da Sabatini
Ederson, il grande colpo di mercato di gennaio messo a segno da Sabatini

Oltre la salvezza ha lasciato anche un patrimonio tecnico, su tutti Ederson. Che livello di richieste stava riscontrando per lui?
"Gli interessamenti di PSG e Inter sono reali. Iervolino però non era contento di pensare ad una cessione. Si dimostra presidente solido e importante, non tutti possono permettersi di non vendere giocatori. Mi ha detto che preferirebbe fare un aumento di capitale con i suoi soldi piuttosto che vendere calciatori. Ora la Salernitana deve pensare a fare le cose in sintonia con Nicola, che è il vero fautore di quel che di bello è accaduto. Mi dispiace che oggi sia totalmente svilito da questo livore che c'è nell'aria e quest'ansia di colpire un avversario immaginario, perché io avversario della Salernitana non posso mai esserlo.

Quali traguardi raggiunti nel corso della sua carriera mette al di sopra della salvezza miracolosa ottenuta con la Salernitana.
"Nessuno. È stata la sublimazione di tutta la mia vita sportiva, non c'è traguardo che possa pareggiare ciò che ho raggiunto a Salerno. E quando dico ‘raggiunto' parlo in prima persona per comodità, ma è giusto dire ‘abbiamo raggiunto'".

Si porta dietro un rimpianto legato all'esperienza a Salerno? 
"Non sono riuscito ad andare a mangiare del pesce fritto in riva al mare. Avevo sempre ipotizzato di farlo appena salvo: indossare le ciabatte e godermi il momento con la risacca e il rumore del mare di Salerno. Questa cosa qui mi è dispiaciuta, perché non era da fare in piena lotta per la retrocessione, ma solo una volta salvi. Dopo il patatrac non sono neanche rientrato più a Salerno, non era proprio il caso".

Walter Sabatini aveva firmato con la Salernitana fino al 30 giugno
Walter Sabatini aveva firmato con la Salernitana fino al 30 giugno

Le telecamere di DAZN che l’hanno seguito per mesi hanno consegnato al publico un Sabatini per certi versi ancora più umano. Ma non le è pesato avere sempre un obiettivo puntato addosso?
"No erano dei ragazzi che cercavano di costruire qualcosa e io ho sempre grande disponibilità per i giovani. DAZN ha voluto celebrare la salvezza della Salernitana e di questo dovrebbero essere contenti tutti, presidente compreso. Non è una celebrazione mia, ma della Salernitana, per quello che ha fatto e vorrà fare".

Ha detto di sapere che “succederà qualcosa”. Il telefono è già squillato?
"Sì, è squillato. Sono in attesa di un colloquio con una grande società, non in Italia. Ho dato la mia disponibilità a parlare".

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli
Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli

Dopo la sua frase “merito la Champions” a Napoli tanti tifosi hanno iniziato a fantasticare: sarebbero felici di averla lì. Conosce Spalletti, con De Laurentiis che rapporti ha?
"Buoni, ci conosciamo da tanti anni, ma non penso di essere un profilo giusto per lui. Con Luciano invece c'è amicizia antica, stima reciproca e inossidabile. Con lui potrei combattere qualsiasi battaglia e saprei anche di vincerla, perché lo conosco troppo bene e sarebbe una cosa meravigliosa. Ma non potrà mai succedere perché non credo di essere un profilo per De Laurentiis".

Che idea si è fatto dei fondi che arrivano in Italia ad investire? L’ultimo caso è il Milan, ai massimi livelli.
"Sono benedetti perché mettono soldi in giro, a pioggia sul sistema, e quindi il loro ingresso è positivo. Ci sarebbe da discutere sul modo che hanno di intendere il calcio e di farlo, che è molto diverso dal nostro. L'esperienza esaltante è stata quella di Elliott, ma non ci dobbiamo dimenticare che a un certo punto avevano preso decisioni diverse con la struttura tecnica del Milan. Quello che è successo lì è irripetibile e frutto del solidissimo legame professionale tra Maldini e Massara, che ha prodotto un risultato eccezionale. A inizio stagione nessuno ipotizzava il Milan campione d'Italia, neanche io che sono amico e patrigno di Massara. Queste sono le magie del calcio".

Sabatini aveva lavorato con il gruppo Suning sia per l'Inter che per lo Jiangsu
Sabatini aveva lavorato con il gruppo Suning sia per l'Inter che per lo Jiangsu

Come giudica, avendo conosciuto la famiglia Zhang, lo stallo che sta attraversando la gestione dell’Inter da parte di Suning?
"Non c'è uno stallo. L'Inter è operativa, sta lavorando. Non so cosa succede con mister Zhang, che peraltro è un personaggio straordinario: una specie di semidio in terra, personaggio che nessuno può sfiorare e scende dai piani alti di Suning circondato da almeno 10 guardie del corpo. Non vive una dimensione umana come tutti gli altri, è un uomo di un'altra categoria. Con Fabio Capello ho fatto delle cene meravigliose a casa di Zhang, anche dal punto di vista dell'intrattenimento, un po' medievale ma bello da frequentare. È un uomo molto simpatico, ma non bisogna mai perdere la cognizione di chi sia, ovvero un capo riconosciuto: gli basta volgere il capo verso qualcuno e per far sì che quel qualcuno abbassi la testa".

Una percentuale, il 7%, è stata il ritornello dei suoi ultimi mesi a Salerno. Ora proviamo a darne un’altra: la percentuale che Sabatini possa essere al comando dell’area tecnica di un club di Serie A nella prossima stagione.
"7%. Rimarrà la mia percentuale a vita".

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