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Ronaldo scaricato dai compagni, ha tramato nell’ombra: “Mi ha chiesto lui di farlo”

L’intervista di Cristiano Ronaldo è stata come una pugnalata per club, compagni e tifosi: nessuno al Manchester United sapeva niente, lo hanno appreso anche loro domenica sera. Tutto progettato nell’ombra in maniera chirurgica da un Ronaldo ormai accecato di rabbia.
A cura di Paolo Fiorenza
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Fredda, calcolata, chirurgica. L'intervista bomba di Cristiano Ronaldo – che andrà in onda in forma completa mercoledì e giovedì sera divisa in due parti, ma della quale il Sun domenica sera ha diffuso gran parte della ciccia – è stata un colpo ben studiato dal 37enne campione portoghese, che ha sfruttato la sua amicizia col noto giornalista inglese Piers Morgan per sferrare bordate al Manchester United, accusato di "averlo tradito".

In un'ora e mezza di chiacchierata senza contraddittorio, ma anzi col compiacimento di chi lo ha sempre difeso, CR7 ha vomitato tutto il suo risentimento sullo United, che lo avrebbe usato come capro espiatorio – "la pecora nera" – per questi ultimi mesi di insuccessi. Fatto salvo il suo ex compagno Solskjaer, il primo dei tre tecnici avuti da quando è tornato a Manchester nell'estate del 2021 dopo aver lasciato la Juve, Ronaldo ha fatto a pezzi sia Rangnick – "non è neanche un allenatore, non lo avevo mai sentito nominare" – che l'attuale occupante della panchina di Old Trafford ten Hag: "Ha provato ad allontanarmi dallo United, non lo rispetto perché non mostra rispetto per me".

La colpa dell'olandese, che pure aveva dato la fascia di capitano a Ronaldo – per la prima volta nella sua gestione – una settimana fa nel match perso contro l'Aston Villa, è stata quella di non inginocchiarsi davanti al cinque volte Pallone d'Oro, ma di fare il suo lavoro: scegliere liberamente per fare il meglio della squadra. E pazienza se questo avrebbe comportato tante panchine per Ronaldo, ormai un lusso molto difficile da ostentare quando il pallone ce l'hanno gli altri. Dentro dunque sangue fresco, con i vari Rashford, Antony, Sancho ed Elanga, e palcoscenico dell'Europa League (peraltro poco gradito) per il portoghese.

La verità è che Ronaldo questa estate ha fatto di tutto per lasciare lo United e andare a giocare l'adorata Champions da qualche altra parte, in modo da rintuzzare la rimonta di Messi al suo record di gol, ma ha trovato tutte le porte chiuse. Il suo ego smisurato, il cui confine con l'egoismo è adesso molto labile, unitamente alla carta d'identità non eludibile e ai capricci sempre più visibili, non rendono più CR7 l'oggetto dei desideri dei top club europei. E tuttavia, poiché ricomporre la frattura sembra adesso impossibile, a gennaio bisognerà trovare una soluzione nell'interesse di tutti, ovvero un club di prima fascia disposto a prendersi tutto il pacchetto, con i gol che Ronaldo può ancora garantire ma anche il suo lato oscuro sempre più invasivo.

Del resto l'intervista del 37enne di Madeira sembra avergli fatto terra bruciata a Manchester, sia in spogliatoio che fuori. Sono infatti i tifosi a sentirsi traditi da un calciatore che avevano riaccolto "a casa" con tutto il loro amore e che li ha ripagati allestendo un "circo" che "ha rovinato la sua eredità come calciatore e come persona". E se nell'intervista Ronaldo ha detto che ten Hag e "altre persone" interne al club lo volevano via dallo United, adesso sono davvero pochi i tifosi che a gennaio non vorrebbero vederlo con un biglietto di sola andata.

Se d'altra parte Cr7 ha fatto capire che vuole lasciare il club alla prima occasione disponibile, è davvero difficile immaginarlo giocare di nuovo per i Red Devils sotto ten Hag. Ma anche con quegli stessi compagni cui certamente ha mancato di rispetto anteponendo i suoi interessi personali a quelli della squadra. Kaveh Solhekol, uno dei giornalisti di punta di Sky Sports UK, ha rivelato che i giocatori dello United sono "estremamente delusi" dal modo e dai tempi dell'intervista di Ronaldo. Il club ha scoperto l'intervista soltanto domenica pomeriggio, mentre si preparava a tornare da Londra dopo la partita vinta in casa del Fulham grazie al gol dell'astro nascente Garnacho al 93′.

Un successo che ha portato lo United al quarto posto nella classifica della Premier League, con una partita in meno. Insomma c'erano tutte le premesse per passare un paio di mesi sereni durante la sosta per i Mondiali e cercare di sistemare le cose in una stagione che vede i Red Devils ancora in corsa sia in campionato che in Europa League. Ed invece Ronaldo – ormai accecato dall'ira funesta per la lesa maestà – ha deciso di rovesciare il tavolo in modo che non fosse più possibile mettere a posto alcunché. Solhekol ha spiegato che la dirigenza e i giocatori non capiscono perché ha detto quello che ha detto e sono estremamente delusi dal fatto che manchi di rispetto al club, al suo tecnico e ai compagni di squadra in questo modo. Lo United fa sapere che nessuno ha mai mancato di rispetto a Cristiano, anche dopo che ha chiesto di lasciare il club in estate e quando il mese scorso si è rifiutato di entrare in campo nei minuti finali contro il Tottenham. Comportamenti che probabilmente sarebbero costati cari a chiunque altro, ma che gli sono stati perdonati dandogli ancora credito.

I tweet di Kaveh Solhekol che dà conto della reazione della dirigenza e dei giocatori del Manchester United
I tweet di Kaveh Solhekol che dà conto della reazione della dirigenza e dei giocatori del Manchester United

Il giornalista di Sky ha aggiunto che Ronaldo è stato informato giovedì che non sarebbe stato nell'undici titolare dello United per affrontare il Fulham, ma avrebbe comunque fatto parte della rosa convocata per il match di ieri. A quel punto il campione portoghese si è tirato fuori, dicendo di non stare bene, e dunque non è partito per Londra per accomodarsi sulla panchina del Craven Cottage. In realtà in quel momento il portoghese già aveva lucidamente deciso le sue mosse, ovvero sganciare la bomba esattamente all'inizio della sosta per i Mondiali.

Cosa è accaduto dopo lo ha rivelato lo stesso Piers Morgan che lo ha intervistato. Il noto giornalista ha ammesso di essersi sentito in dovere di fare l'intervista dopo essere stato contattato da Ronaldo: "Cristiano mi ha chiesto di farlo. È andata semplicemente così. Non l'ho chiesto io a lui, lo ha chiesto lui a me. Ci ha pensato per un po', non è un segreto che ha accumulato una profonda frustrazione per quello che è successo allo United. Sentiva di dover parlare, sapeva che sarebbe stato incendiario, ma sentiva anche che doveva farlo. Sapeva che le persone lo avrebbero criticato, ma sapeva anche che quello che stava dicendo era vero. A volte la verità fa male. Ci stava pensando da un po' e ho ricevuto una chiamata. Il Mondiale sta per iniziare, gli concede un mese di assenza dallo United e dà tempo a quello che ha detto di sistemarsi". In un solo modo possibile, probabilmente: l'addio a gennaio.

Intanto oggi lo United ha rilasciato una nota ufficiale – del tutto interlocutoria – sulla vicenda: "Il Manchester United prende atto della copertura mediatica relativa a un'intervista di Cristiano Ronaldo. Il club valuterà la sua risposta dopo che saranno stati stabiliti tutti i fatti. Il nostro obiettivo rimane quello di prepararci per la seconda metà della stagione e dare seguito alla fiducia e all'unione che si stanno costruendo tra giocatori, allenatore, staff e tifosi". Oltremanica si parla di una possibile multa salatissima per il giocatore, superiore al milione di euro, ma anche di possibili appigli legali per rescindere il contratto. Sicuramente gli avvocati del club in queste ore sono al lavoro.

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