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Premier nella morsa del Covid, i club vogliono tagliare gli stipendi ai calciatori no vax

Il caso di Kimmich e del Bayern Monaco ha fatto scuola. Le società inglesi intendono stringere i cordoni della borsa nei confronti dei calciatori che non vogliono vaccinarsi e studiano se ci sono appigli legali possibili per forzare la mano.
A cura di Maurizio De Santis
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La Premier League studia possibili azioni legali nei confronti dei calciatori non vaccinati
La Premier League studia possibili azioni legali nei confronti dei calciatori non vaccinati

Il caso di Joshua Kimmich e del Bayern Monaco ha fatto scuola. Se il calciatore, scettico nei confronti dei vaccini, adesso ha cambiato idea (il Covid gli ha lasciato conseguenze non gravi ma non potrà giocare subito) la linea adottata dalla società tedesca è stata presa come esempio al di là della Manica. I club inglesi, con il Paese stretto nella morsa dei contagi e della variante omicron, studiano la possibilità di decurtare gli stipendi ai calciatori che sono costretti alla quarantena perché non immunizzati. Lo hanno già fatto i bavaresi, tagliando dagli ingaggi dei tesserati "no vax" i giorni di assenza considerandoli come una sorta di assenza ingiustificata dal lavoro.

Dietro le valutazione in corso da parte della Premier – dice il Daily Mail – non c'è solo interesse economico ma anche sincera preoccupazione per la salute pubblica e dei tesserati. L'evoluzione allarmante della curva dei contagi in Inghilterra e l'aumento del numero dei positivi nelle differenti divisioni del calcio britannico ha avuto effetti devastanti sulla gestione delle rose, decimate dalle assenze. Le restrizioni imposte dal governo, quali misure di contenimento per la diffusione del virus, ha messo spalle al muro gli stessi club ritrovatisi con squadre rimaneggiate e un numero crescente di match cancellati e rinviati.

L'Inghilterra e il calcio d'Oltremanica stretti nella morsa del Covid e della variante omicron
L'Inghilterra e il calcio d'Oltremanica stretti nella morsa del Covid e della variante omicron

I casi più eclatanti sono stati quelli del Tottenham – con il grido d'allarme lanciato dal neo tecnico, Antonio Conte – e del Manchester United, costretto a raccomandare solo sessioni di allenamento individuale per il focolaio esploso in seno alla squadra. Ecco perché adesso anche le società inglesi intendono stringere i cordoni della borsa nei confronti dei calciatori che non vogliono vaccinarsi e studiano se ci sono appigli legali possibili per forzare la mano come fatto dal Bayern in Germania. Anche all'interno delle stesse rose ci sono posizioni differenti: i "vaccinati" non accettano che "per colpa" anche di una sola persona sia a rischio l'intero gruppo.

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