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Perché non è stato concesso il rigore per la testata di Ronaldo a Perrotta in Palermo-Padova

Episodio da moviola nella sfida valida per la finale di ritorno dei playoff di Serie C tra Palermo e Padova, con Ronaldo protagonista di un brutto gesto. I rosanero avrebbero voluto anche un rigore.
A cura di Marco Beltrami
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Tensione alle stelle nella sfida tra Palermo e Padova valida per la finale di ritorno dei playoff di Serie C. Non sono mancati, come in occasione del match d'andata (a far discutere fu il presunto gol fantasma di Chiricò), gli episodi da moviola. Uno su tutti quello andato in scena nel secondo tempo, con protagonisti Ronaldo e Perrotta il primo è stato punito per un bruttissimo gesto, con i rosanero che avrebbero voluto anche un altro provvedimento. L'arbitro però ha fatto benissimo a "limitarsi" ad espellere il calciatore del Padova, con l'ausilio del Var.

Nel secondo tempo di Palermo-Padova, sul punteggio di 1-0 in favore della formazione di casa, momenti concitati in area siciliana. Nel parapiglia, tra le varie marcature, contrasto deciso tra il capitano degli ospiti Ronaldo e Perrotta. Quest'ultimo dopo il contatto, si è lamentato per un colpo ricevuto dall'avversario in pieno volto. E infatti i replay hanno mostrato una brutta testata del calciatore biancorosso che ha letteralmente perso la testa. L'episodio è sfuggito all'arbitro, ma non ai suoi collaboratori al Var. Questi ultimi hanno richiamato l'attenzione del direttore di gara che ha provveduto poi ad espellere Ronaldo, con una decisione sacrosanta e inevitabile.

I calciatori del Palermo però si sono lamentati perché avrebbero voluto non solo il rosso, ma anche il calcio di rigore. In realtà la decisione dell'arbitro è stata giusta. Sugli sviluppi del corner infatti il pallone al momento del contatto falloso non era in gioco, situazione che sarebbe costata a Ronaldo anche il penalty. La sfera sulla traiettoria battuta dall'angolo era finita fuori, e dunque di fatto l'episodio è avvenuto a gioco fermo. Giusto dunque non concedere il calcio di rigore alla squadra di casa anche se forse l'arbitro avrebbe potuto assegnare un calcio di punizione indiretta a favore dei giocatori rosanero. Poco male, visto che in vantaggio di un gol e di un uomo, la squadra di Baldini ha replicato la vittoria dell'andata ottenendo la promozione in Serie B.

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