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Perché l’arbitro ha fatto bene a ignorare la strana esultanza di Rabiot dopo il gol alla Sampdoria

Adrien Rabiot ha segnato il gol del momentaneo 3-2 in Juventus-Sampdoria. Una rete viziata dalle polemiche per un presunto tocco di braccio del francese. A Fanpage.it, Gianpaolo Calvarese, ex arbitro internazionale, ha spiegato perché Prontera ha fatto bene ad ignorare la strana esultanza del centrocampista bianconero.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Juventus è tornata a vincere in campionato dopo la sconfitta contro la Roma. I bianconeri sono stati in grado di battere la Sampdoria 4-2 al termine di una partita di sofferenza da parte della squadra di Massimiliano Allegri che, avanti due gol nel primo, è andata poi negli spogliatoi all'intervallo sul punteggio di 2-2 gelata dalle reti ravvicinate di Augello e Djuricic. Solo una reazione rabbiosa nella ripresa ha permesso alla Vecchia Signora di riprendere in mano la partita, sbagliare un rigore con Vlahovic, ma soprattutto segnare il gol del sorpasso prima con Rabiot e successivamente con Soulé che ha chiuso la gara sul 4-2. Ma sul gol del francese che con un gran sinistro potente su assist di Fagioli ha messo la palla nella parte alta della traversa, ci sono state grosse proteste.

Dalla panchina blucerchiata Stankovic, come ha poi fatto anche in diretta su DAZN, ha protestato sul fatto che lo stop dell'ex PSG fosse stato effettuato col braccio. Il pallone effettivamente sembra toccare proprio il bicipite del braccio sinistro del francese prima che poi lo stesso Rabiot lo calciasse in rete. Il giocatore inizialmente non esulta, guarda l'arbitro prima di tuffarsi nell'abbraccio dei compagni. L'arbitro Prontera convalida il gol e poi si confronta con il VAR che però non ravvisa alcuna irregolarità del francese confermando dunque la decisione iniziale del direttore di gara di convalidare la rete. L'ex arbitro internazionale Gianpaolo Calvarese a Fanpage.it, ha spiegato le incongruenze di questa decisione che ha lasciato molti dubbi: "Non sono riusciti a capirlo e al VAR non avevano immagini chiare altrimenti l'avrebbero passate in tv".

Calvarese analizza la vicenda e spiega nel dettaglio i possibili retroscena accaduti in quei concitati minuti di Juventus-Sampdoria quando c'era da capire se lo stop di Rabiot fosse stato effettuato col braccio. "Nonostante l'abbia visto tante volte per capire se avesse visto il deltoide o il bicipite del deltoide non punibile o il petto – spiega – non sono riusciti a capirlo". Calvarese afferma che una delle spiegazioni più plausibili per capire perché il check sia stato così rapido, è da attribuire alla scarsità di immagini presenti in sala VAR: "Al VAR hanno molte più telecamere di quelle che abbiamo visto in tv – aggiunge – sicuramente non hanno avuto immagini chiare altrimenti le avrebbero trasmesse in diretta".

Un chiaro deficit dovuto alla tecnologia in campo che dovrebbero invece fare luce su qualsiasi dubbio, altrimenti andrebbe a crollare tutta la sua funzione di base, ovvero di supporto all'arbitro dove l'occhio umano non è in grado di intervenire. "Questo è un problema perché non è la prima volta che accade – aggiunge Calvarese – la tecnologia deve restituire certezze". Nel corso dell'azione incriminata, Calvarese cerca di fare chiarezza anche su un altro aspetto che ha caratterizzato il gol di Rabiot: la mimica facciale del francese.

"Dopo aver segnato il gol non esulta – dice – ma si gira per cercare l'arbitro". È una delle tante cose notate in quei concitati minuti: "Un arbitro può essere condizionato da uno sguardo o da un protesta spontanea? – si chiede Calvarese cercando di dare seguito ai tanti quesiti posti nell'immediato post partita a proposito della reazione di Rabiot che Prontera non avrebbe notato – La risposta è assolutamente "no" perché l'arbitro ha ancora il dovere di decidere dal campo ed è per quello che se anche avesse fischiato fallo il VAR non sarebbe intervenuto".

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