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Calciomercato: perché il Chelsea di Abramovich può permettersi di spendere oltre 150 milioni

50 milioni per Werner, 43 per Ziyech, altri 55 per Chilwell. Poi l’assalto a Havertz del Bayer Leverkusen e a Thiago Silva del Psg. In totale, un mercato da oltre 150 milioni di euro. Com’è possibile in tempi di recessione economica mondiale? Investimenti vincenti, la rivalsa sull’Uefa e la fiducia in Frank Lampard i tre motivi portanti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Chelsea di Abramovich è tornato a imperare sul calciomercato mondiale. I Blues di Londra hanno investito già una cifra considerevole e non sembrano intenzionati a fermarsi tanto facilmente. in un momento in cui la crisi economica si fa sentire in ogni settore dopo la pandemia e il lockdown che ha colpito le finanze anche delle realtà che apparivano più forti e solide, la società di proprietà del magnate russo va in controtendenza, sorprendendo gli addetti ai lavori. Una possibilità figlia di un nuovo progetto sportivo ma non solo, perché le motivazioni arrivano dai nuovi investimenti lontano dall'Inghilterra e la voglia di rivalsa dopo l'embargo Uefa.

Secondo i dati del sito Transfermarkt, rilevato quale punto di riferimento centrale dagli addetti ai lavori sull'andamento generale di club e giocatori nel mondo del calcio internazionale, la società londinese ha investito oltre 140 milioni per le operazioni in entrata (50 milioni per Werner, 43 per Ziyech, altri 55 per Chilwell). Una quantità di denaro enorme che però sembra essere destinata ad aumentare considerevolmente se andasse in porto l'acquisto di Havertz, per il quale, il Bayer Leverkusen chiede circa 100 milioni di euro. Senza dimenticare gli altri giocatori nel mirino di Abramovich, come Thiago Silva del Psg, oramai ad un passo.

L'embargo Uefa e l'effetto boomerang sul mercato

Non è un mistero che Abramovich possieda una quantità di denaro quasi inesauribile, ma la possibilità di incidere così nell'immediato sul profilo del mercato, anticipando la concorrenza e – al momento – non badando a spese, è figlia anche dell'effetto boomerang dell'embargo cui il Chelsea è stato sottoposto nelle ultime sessioni. A causa delle violazioni delle regole internazionali sui trasferimenti Under 18 i Blues si sono visti negare la possibilità di agire sul fronte acquisti. Ora che le restrizioni Uefa sono concluse, Abramovich ha riaperto le casse a Frank Lampard su supervisione della ‘zarina' Marina Granovskaia, la donna delle finanze dei Blues.

Il nuovo progetto ‘Lampard' tra bel gioco e risultati

In secondo luogo, Abramovich sarebbe stato convinto dal progetto inizialmente low cost aperto da Frank Lampard che si è saputo distinguere anche per qualità di gioco e risultati. L'ex stella dei Blues aveva accettato quasi a scatola chiusa la guida della prima squadra laddove altri pretendenti alla panchina avevano presentato il conto ancor prima di sedersi. Una sorta di patto fra gentiluomini: l'approdo in Premier League al quarto posto che è valsa la qualificazione diretta in Champions League ha spinto il magnate russo a ‘regalare' la possibilità di una nuova squadra di fenomeni.

Gli investimenti e la ‘distensione' tra Russia e Inghilterra

Senza dimenticare gli investimenti fatti dallo stesso Abramovich in patria e lontano dall'Inghilterra. In un momento di tensione politica a livelli di guardia tra Russia ed Europa, e in particolar modo l'Inghilterra, il proprietario russo si è eclissato negli ultimi mesi sul territorio anglosassone evitando nuovi investimenti che avrebbero potuto coinvolgerlo in speculazioni particolari. Ma gli affari sono proseguiti a gonfie vele in patria e l'attuale ritorno di fiamma con il Chelsea (di cui beneficia anche l'economia inglese) appare come un tentativo di distensione generale, che va ben oltre il mero aspetto calcistico.

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