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Caso Juve, le news su plusvalenze e stipendi

Perché Andrea Agnelli si è dimesso con tutto il CdA della Juventus: il peso dei sospetti

L’indagine della Procura di Torino ha portato al terremoto in casa Juventus. Agnelli, Nedved e Arrivabene hanno rimesso il mandato dopo l’ultima riunione del CdA.
A cura di Benedetto Giardina
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L'inchiesta sulle plusvalenze fa tremare la Juventus. In senso letterale, perché è crollato tutto il consiglio di amministrazione, che ha rassegnato le proprie dimissioni al termine dell'ultima riunione. Il Cda è stato convocato proprio per esaminare le contestazioni della Procura di Torino, che ha aperto l'indagine Prisma relativamente ai bilanci del 2019, 2020 e 2021; ma anche per osservare le carenze e le criticità rilevate dalla Consob nel merito. Tutti i componenti del consiglio di amministrazione, in testa il presidente Andrea Agnelli, hanno deciso così di rimettere il loro mandato, inclusi gli altri due amministratori titolari di deleghe, ovvero il vicepresidente Pavel Nedved e l'amministratore delegato Maurizio Arrivabene per il quale il Cda ha chiesto però di mantenere la carica. L'incarico di direttore generale è affidato a Maurizio Scanavino, amministratore delegato e direttore generale di GEDI Gruppo Editoriale, altra società della "galassia" Exor, presieduta a sua volta da John Elkann.

Agnelli, Nedved e Arrivabene: tutti dimissionari nella Juventus.
Agnelli, Nedved e Arrivabene: tutti dimissionari nella Juventus.

Le plusvalenze della Juventus finite sotto inchiesta

Un terremoto che parte dall'indagine Prisma, al centro delle quale ci sono le plusvalenze contabilizzate dalla Juventus dal 2019, considerate fittizie «perché derivante esclusivamente da operazioni di scambio» a loro volta «connotate da valori "artefatti", "artificiali"» oppure «neutre sotto il profilo finanziario», che «consentivano di esporre una minor perdita di esercizio». Nel 2019, alla voce «plusvalenze da cessione diritti calciatori» veniva apposto un importo di 49.728.000 euro. Per quanto riguarda il 2020, invece, vengono contestate plusvalenze per 78.058.000 euro, voce considerata anche in questo caso «fittizia» dalla Procura, ma vengono posti rilievi anche sui 14.669.000 euro derivanti dalla cessione di Emre Can al Borussia Dortmund e i 3.813.000 euro derivanti dal trasferimento di Muratore all'Atalanta. Per il bilancio chiuso al 30 giugno 2021, invece, l'importo finito sotto la lente dei procuratori torinesi è di 28.357.000 euro.

Operazioni che erano finite già nel mirino della giustizia sportiva, ma nelle aule federali il caso plusvalenze si chiuse con un nulla di fatto, dato che la Juventus e gli altri club deferiti (Empoli, Napoli e Sampdoria tra quelli di Serie A, Genoa, Pisa e Parma in Serie B, Pescara e Pro Vercelli in Serie C) vennero prosciolti per la mancanza di strumenti tali da determinare un oggettivo valore dei cartellini dei calciatori inseriti negli scambi. La giustizia ordinaria ha invece portato avanti le proprie indagini e la Procura di Torino ha emesso un avviso di garanzia relativamente alla conclusione dell'inchiesta sui conti della Juventus, per i quali adesso si è giunti alle dimissioni del consiglio di amministrazione.

Indagine Prisma, non solo plusvalenze

Non sono solo le plusvalenze, però, il nodo della questione. Alla Juventus vengono contestate dalla Procura di Torino «fatture riferite in tutto e/o in parte ad operazioni inesistenti» al fine di «evadere l’imposta sul valore aggiunto», il tutto per 437.403 euro. La stessa Juventus, nel comunicato con cui annuncia il «rinnovo del consiglio di amministrazione», fa inoltre riferimento «alle criticità relative alle c.d. "manovre stipendi" realizzate negli esercizi 2019/2020 e 2020/2021». Secondo la Procura di Torino, la Juventus avrebbe diffuso «notizie false circa la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società» mediante «il comunicato price sensitive intitolato "Intesa con i calciatori e allenatore della Prima squadra"», ovvero sull'accordo che il club aveva trovato in piena pandemia con i propri tesserati per «la riduzione dei compensi per un importo pari alle mensilità di marzo, aprile, maggio e giugno 2020», con effetti economici e finanziari «positivi per circa 90 milioni di euro sull'esercizio 2019/2020», stando a quanto comunicato dalla Juve. Secondo i pm torinesi, invece, gli effetti economici e finanziari sarebbero positivi «al più, per soli 22 milioni», considerando anche la «scrittura privata sottoscritta da Agnelli Andrea e Chiellini Giorgio» secondo cui sarebbe prevista «la rinuncia ad una sola mensilità, con recupero certo ed incondizionato di tre mensilità». L'ex capitano bianconero non è indagato.

Al riguardo, il consiglio di amministrazione della Juventus «ha rilevato che si tratta di profili complessi relativi ad elementi di valutazione suscettibili di differenti interpretazioni circa il trattamento contabile applicabile e ha attentamente considerato i possibili trattamenti alternativi». Per prudenza, il club ha deciso di rivedere le stime sugli oneri salariali. Più precisamente, ha «ritenuto di rivedere al rialzo la stima di probabilità di avveramento delle condizioni di permanenza in rosa per quei calciatori che nel biennio 2019/20-2020/21 hanno rinunciato a parte dei compensi e con cui sono state successivamente concluse integrazioni salariali» e «valutato di far decorrere l’accrual pro-rata temporis degli oneri per le integrazioni salariali di luglio/agosto 2020 (per la prima c.d. “manovra stipendi”) e i c.d. “loyalty bonus” di settembre 2021 (per la seconda c.d. “manovra stipendi”) a partire dalla data più remota tra quelle di partenza di una c.d. “constructive obligation” ipotizzate dagli esperti indipendenti (e così, rispettivamente, da giugno 2020 e maggio 2021)».

Andrea Agnelli era presidente della Juventus dal 2010.
Andrea Agnelli era presidente della Juventus dal 2010.

Cosa farà ora la Juventus?

La Juventus, a questo punto, dovrà preparare un nuovo progetto di bilancio e un nuovo consolidato al 30 giugno 2022, da esaminare ed approvare in una nuova riunione del Cda, da sottoporre successivamente agli azionisti nella convocazione del prossimo 27 dicembre. Il Cda ha «altresì deliberato di avviare, a partire dalla Relazione finanziaria semestrale al 31 dicembre 2022, ulteriori approfondimenti e valutazioni circa le tematiche connesse alla contabilizzazione e all’informativa da rendere nelle relazioni finanziarie periodiche in merito alla voce Retribuzioni e Premi variabili ai giocatori, con particolare riguardo ai compensi variabili correlati al raggiungimento dei risultati sportivi di squadra (quali ad esempio l’accesso alle competizioni europee) e/o legati alle prestazioni individuali (quali ad esempio numero di presenze, gol segnati, assist, permanenza in rosa, ecc.) spettanti ai tesserati».

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