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Nuno Gomes a Fanpage: “Allegri ha ragione, la Juve se la gioca col Benfica. E sarà difficile”

Intervista a Nuno Gomes nel giorno di Juve-Benfica: tra la sfida di Champions, la Fiorentina di oggi, Leao, Mourinho e Cristiano Ronaldo.
A cura di Antonio Moschella
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In Italia ha giocato per due stagioni con la maglia della Fiorentina, ma è legato visceralmente al Benfica, dove ha militato per anni e oggi occupa un posto dirigenziale. Nuno Gomes, ex centravanti del Portogallo, la cui generazione ha aperto a una serie di grandi successi, in una lunga chiacchierata con Fanpage.it definisce cruciale lo scontro di Champions League tra Juventus e Benfica e dice la sua sui suoi connazionali Leao, Mourinho e Cristiano Ronaldo.

Lontano geograficamente, ma vicino col cuore, come vede Nuno Gomes la sua Fiorentina?
"La seguo sempre, ovvio. E purtroppo non torno a Firenze dall'epoca pre – covid, ma conto di farlo quanto prima perché è una città bellissima che io e la mia famiglia amiamo tanto. E la squadra che sta mettendo su Rocco Commisso mi piace molto".

Cosa la convince principalmente del progetto della proprietà statunitense?
"La costruzione della cittadella sportiva. Credo che una volta ultimata, la squadra ne trarrà notevoli benefici. Sarà una struttura molto importante per il club ma anche per la città. Commisso e Joe Barone stanno lavorando bene e facendo grandi sforzi per far tornare i viola tra le grandi d'Italia. Anche perché hanno mantenuto Italiano, che l'anno scorso ha fatto benissimo".

La stagione attuale è simile a quella in cui lei approdò in viola. Un bomber di prim'ordine che parte e lascia un'eredità difficile da raccogliere.
"È vero. Nel mio caso mi toccò sostituire un totem come Batistuta, mentre adesso Cabral e Jovic devono prendere il posto di Vlahovic. Far dimenticare il serbo è difficilissimo, perché ti garantiva tanti gol. Ma entrambi i centravanti di adesso sono capaci e possono far bene, inoltre sarà importante gestirli perché sarà una stagione nella quale si spenderanno molte energie, visto il mondiale che si giocherà a fine anno".

Nuno Gomes ai tempi della Fiorentina in Serie A
Nuno Gomes ai tempi della Fiorentina in Serie A

A proposito di Vlahovic, al Benfica ci stanno pensando da tempo visto lo scontro di Champions a Torino…
"In effetti sì, anche perché sarà una partita molto importante. È ovvio che in questo girone il Paris Saint Germain è superiore a tutti sulla carta, e quindi saranno Benfica e Juventus a giocarsi il secondo posto. Sarà uno scontro già fondamentale, che secondo me verrà deciso da un dettaglio, anche perché entrambe le squadre hanno grandi individualità".

Chi marcherà Vlahovic?
"Partendo dal presupposto che il Benfica ha cominciato la stagione alla grande, vincendo 11 partite su 11, la partita sarà difficile e marcare Vlahovic altrettanto. Credo che toccherà al giovane Antonio Silva, un ragazzo di 18 anni che sta facendo molto bene, ma Otamendi dovrà dargli una mano dall'altro della sua esperienza".

Cosa pensa delle dichiarazioni di Allegri, che dice che la partita da vincere è quella con il Benfica?
"Al di là di tutto, mi sono sembrate dichiarazioni normali, anche perché credo abbia detto quello che pensa. I media criticano gli allenatori quando non parlano, ma fanno altrettanto quando questi danno le loro opinioni. Ma in fin dei conti è vero, il secondo posto se lo giocano la Juve e il Benfica, e bisognerà stare comunque attenti al Maccabi Haifa, che non è una squadra materasso".

Nuno Gomes è stato una colonna del Benfica
Nuno Gomes è stato una colonna del Benfica

Parlando di allenatori, impossibile non pensare al suo compatriota José Mourinho, che sta vivendo un momento particolare in una piazza come Roma…
"È un nuovo progetto, e a lui piacciono le sfide come questa, quindi lo vedo bene a Roma. Ma gli va dato del tempo, perché la proprietà è nuova e sono arrivati vari giocatori ma ci sono stati anche dei cambi a livello dirigenziale. Il tempo sarà necessario per sistemare tutto, eppure con la vittoria della Conference ha riportato un notevole entusiasmo tra i tifosi, che adesso hanno tornato a credere nella squadra".

Evidentemente, la passione smodata dei tifosi per lui è un ulteriore stimolo…
"Mou è un grande allenatore, è una figura del calcio mondiale, e sono sicuro che sarà contento di poter godere di un tifo così passionale".

Quest'estate la dirigenza gli ha regalato Dybala…
"È senza dubbio la figura principale di questa Roma. Credo che Dybala possa trovare molta fiducia e molta continuità agli ordini di Mourinho, che a questo tipo di giocatori conferisce molta libertà affinché possano tirar fuori il loro meglio. È anche vero, però, che l'argentino dovrà egli stesso prendersi delle responsabilità per far bene ed essere il trascinatore, ma sono sicuro che Mou infonderà in lui la fiducia necessaria per poterci riuscire".

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Quella attuale sembra essere la stagione di consacrazione di un altro suo connazionale, Rafael Leao.
"La stagione scorsa l'ha conclusa alla grande, essendo decisivo per lo Scudetto del Milan. Sta vivendo senza dubbio il suo miglior periodo, e ha tutte le condizioni per poter arrivare ai massimi livelli in tempi brevi. La sua esplosività è spaventosa, e ha tantissima tecnica, ma deve avere lavorare per continuare a crescere ancora".

Un anno fa Paulo Futre lo definì un calciatore con il potenziale da Pallone d'oro. È d'accordo?
"Assolutamente. E anche nella nazionale portoghese ai mondiali potrà dar prova del suo talento".

Il suo Portogallo ha una serie di talenti assoluti dal centrocampo in su. Da Leao a Bernardo Silva, passando per Bruno Fernandes, Diogo Jota, Joao Felix e Cristiano Ronaldo.
"Il CT Fernando Santos avrà il mal di testa per scegliere chi giocherà e chi resterà fuori (ride). Avrà a disposizione molte soluzioni, e il Portogallo potrà effettivamente far molto bene con la rosa della quale dispone. E ovviamente Leao avrà le sue opportunità per dare il suo contributo".

È il miglior Portogallo di sempre?
"È la miglior generazione dopo la mia (ride). A parte gli scherzi, è dal 2000 che partecipiamo a tutte le competizioni principali, facendo leva sul nostro talento. Abbiamo vinto nel 2016 quando in tanti dicevano che quella non fosse la miglior rosa, dunque non credo sia giusto fare paragoni".

Nuno Gomes con la maglia del Portogallo insieme a Rui Costa e Cristiano Ronaldo
Nuno Gomes con la maglia del Portogallo insieme a Rui Costa e Cristiano Ronaldo

Per un Portogallo dalla rosa strepitosa, c'è un'Italia che non andrà ai mondiali.
"È qualcosa che non si può spiegare, ma se c'è una virtù da risaltare nella cultura calcistica del Portogallo è che gli allenatori danno spazio ai giovani fin da subito. I calciatori italiani sono forti, ma qui noi puntiamo subito sui giovani anche perché siamo un paese piccolo, e quindi con il materiale a disposizione lavoriamo al massimo. Le accademie di Benfica, Porto, Sporting, Vitoria Guimaraes e Braga sono ottime, e gli allenatori sono molto bravi a sviluppare il talento dei giovani prospetti. Bisogna cominciare da lì".

Questo sarà l'ultimo mondiale di Cristiano Ronaldo, che debuttò in nazionale al suo fianco…
"Non so se sarà il suo ultimo mondiale, ma sono sicuro che sarà motivato al massimo. In realtà ti dico che l'avrei tenuto a riposo senza giocare affinché arrivasse fresco e riposato al mondiale (ride), ma forse il fatto che si giochi a metà stagione può essere positivo per la condizione fisica dei calciatori, che non dovranno battersi alla fine di una stagione logorante".

Per vincere il mondiale CR7 dovrà battere la concorrenza dei vari Neymar, Mbappé, Messi…
"Sono tutti giocatori che andranno in Qatar per vincere, perché il mondiale è il premio più gratificante. Ed è per questo che Cristiano farà di tutto per dare il  suo massimo contributo. Del resto, se gli chiedi cosa vorrebbe vincere più di tutto, sicuramente ti risponderebbe il mondiale, visto che di Champions ne ha già vinte tante".

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