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Scudetto Napoli 2023

Napoli Campione, De Laurentiis non vuole fermarsi: “Ora voglio la Champions con Spalletti”

Il presidente azzurro, Aurelio De Laurentiis, ha seguito Udinese-Napoli al “Maradona”. A fine partita ha salutato il pubblico dal centro dello stadio: “Il progetto non si ferma mai. Per me questo è un punto di partenza, si riparte con Spalletti”.
A cura di Maurizio De Santis
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Aurelio De Laurentiis commenta la conquista dello scudetto dal Maradona.
Aurelio De Laurentiis commenta la conquista dello scudetto dal Maradona.
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Lo stadio "Maradona" è una bolgia. Il Napoli ha conquistato il terzo Scudetto della storia. Il gol di Victor Osimhen è stato liberatorio, ha fatto saltare il tappo di quell'euforia repressa da Dia della Salernitana (che domenica scorsa ha gelato lo stadio con la rete dell'1-1) e poi di nuovo strozzata dal lampo di Lovric che nel primo tempo porta in vantaggio l'Udinese. Nella ripresa l'azione insistita, conclusa dal piazzato dell'attaccante, è uno squarcio di luce nella serata partenopea: esplode la Dacia Arena, letteralmente presa d'assalto dai sostenitori partenopei (peccato per la ‘macchia' dell'invasione che ha rischiato di degenerare); esplode anche l'impianto di Fuorigrotta. È finita, è fatta.

Mescolato tra la folla c'è anche il presidente, Aurelio De Laurentiis. Al triplice fischio scende in mezzo al campo e prende il microfono per salutare il pubblico e lanciare un messaggio molto bello e incoraggiante per il futuro. Lo scudetto deve essere un punto di partenza, uno step ulteriore del progetto iniziato anni fa quando il club ripartì con lui dalla Serie C.

Mi avete sempre chiesto: Vogliamo vincere. E abbiamo vinto. Adesso tutti domenica allo stadio per la festa con la Fiorentina.

L'ovazione del Maradona scandisce le parole del massimo dirigente. Il tempo della contestazione, quello che c'era anche all'inizio di questa stagione poi rivelatasi trionfale, è finito. È tempo di cose nuove, di nuovi traguardi. È di tempo di non dissipare questo patrimonio costruito negli anni.

Questo scudetto è il coronamento di un aspettativa lunga 33 anni dopo Maradona – ha aggiunto a DAZN il numero uno del Napoli -. Quando arrivai dissi che avremmo impiegato dieci anni per andare in Europa e l'abbiamo fatto. Dieci anni per vincere lo scudetto, e l'abbiamo fatto in anticipo. Adesso ci manca di rivincerlo, rivincerlo e rivincerlo. Sempre con Spalletti. E poi ci manca la Champions.

Il massimo dirigente del club azzurro saluta i tifosi azzurri dal centro del campo.
Il massimo dirigente del club azzurro saluta i tifosi azzurri dal centro del campo.

Il Napoli della ‘grande bellezza' di Sarri ha solo sfiorato la grandezza. Cinque anni fa perse lo scudetto in albergo, adesso se l'è ripreso con gli interessi al termine di un'annata straordinaria, scompaginando pronostici e avversari imprimendo un distacco abissale. La giornalista di DAZN ricorda a De Laurentiis calciatori come Mertens, Insigne, Koulibaly protagonisti di quella squadra che strappò applausi ma non riuscì a vincere.

Questa squadra si era appesantita di responsabilità e ci voleva una manciata di aria nuova. Bisogna cambiare come gruppo e senza individualità che remassero come un freno. Il progetto non si ferma mai. Per me questo è un punto di partenza, si riparte con Spalletti. Cavani, Lavezzi, Quagliarella, Higuain… questo scudetto è anche un po' loro.

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